Giubbotti migranti Lesbo diventano opera d’arte FOTO

di Redazione Blitz
Pubblicato il 17 Febbraio 2016 - 07:01 OLTRE 6 MESI FA

BERLINO – Migliaia di giubbotti di salvataggio utilizzati dai migranti tratti in salvo nell’isola greca di Lesbo: così l’artista cinese Ai Weiwei ha reso omaggio ai profughi che rischiano la vita ogni giorno per arrivare in Europa in un’installazione realizzata a Berlino a partire dallo scorso fine settimana.

I giubbotti arancioni – 14mila in tutto – sono stati avvolti intorno alle colonne della Konzerthaus (sala concerti) nella capitale tedesca. Ai Weiwei ha visitato più volte Lesbo dall’inizio della crisi dei migranti. Le autorità dell’isola greca gli hanno donato i giubbotti per il suo progetto artistico.

Lo scorso 1 gennaio, l’artista cinese aveva posato come il piccolo Aylan sulla spiaggia di Lesbo per non far dimenticare la tragedia dei bimbi siriani morti in mare. Ma l’immagine del dissidente, scattata da Rohit Chawla per il magazine India Today, ha diviso e fatto discutere.

La foto era stata presentata all’India Art Fair in una mostra intitolata ‘L’Artista’, ed era diventata onnipresente sui social network. “E’ un’idea che ci è venuta spontaneamente”,aveva detto l’artista alla Cnn: “Poco prima avevamo parlato di quel bambino morto”. L’artista si è installato a dicembre nell’isola diventata la “nuova Lampedusa” delle migrazioni nel Mediterraneo e la sua nuova “creazione” aveva provocato polemiche.

Per quanti hanno definito “potente” la reinterpretazione della morte di Aylan, altrettanti avevano definito “strana” questa mossa di Ai: “ci serviva davvero qualcosa di più dell’immagine originale?”, è stato uno dei pareri negativi emersi su Twitter.  Aylan Kurdi è annegato con il fratellino Galip in settembre nell’Egeo. Il suo piccolo cadavere è stato trovato a faccia in giù su una spiaggia di Bodrum in Turchia (foto Ansa).

La mostra del 1 gennaio con Ai Weiwei in “Posa” come Aylan.