Hasna, da cowgirl a kamikaze: fumo, alcol, mai Corano FOTO

di redazione Blitz
Pubblicato il 20 Novembre 2015 - 10:06 OLTRE 6 MESI FA

PARIGI – Sarà tristemente ricordata come la prima donna kamikaze d’Europa. Eppure, fino a sei mesi fa non aveva mai aperto il Corano. La chiamavano la “cowgirl”, era una ragazza libertina, che amava fare festa, beveva, fumava e cambiava spesso ragazzi. Lei è Hasna Ait Boulahcen, la ragazza di 23 anni che si è fatta saltare in aria mercoledì mattina nel corso del blitz della polizia francese a Saint Denis, quello in cui è morto anche suo cugino, Abdelhamid Abaaoud, considerato la “mente” degli attentati parigini.

Quando gli agenti l’hanno vista spuntare da dietro la porta le hanno urlato: “Dov’è il tuo ragazzo?”. Le sue ultime parole sono state: “Non è il mio ragazzo!”, due volte, prima di attivare l’innesco. Parole che la madre e il fratello hanno riconosciuto subito come sue, ascoltando le registrazioni del blitz.

Dal racconto dei familiari emerge il ritratto di una ex “party girl”, che indossava il velo soltanto da sei mesi e prima di allora non si era mai interessata alla religione o alla politica.  “Era sempre su Facebook e Whatsapp, non l’ho mai vista aprire il Corano”, ha raccontato il fratello al Daily Mail.

“Mia sorella – ha spiegato l’uomo – si era creata una sua bolla. Era instabile, non era interessata alla religione”. Poi qualcosa è cambiato: “Le ho detto di fermarsi – ha precisato il fratello – ma non voleva ascoltarmi, ha ignorato tutti i miei tentativi di aiutarla, dicendomi che non ero suo padre, o suo marito e che avrei dovuto lasciarla in pace”.

Un’infanzia difficile, genitori separati, l’affidamento ad una famiglia adottiva, poi abbandonata. I pochi anni felici di Hasna vanno dagli 8 ai 15 anni, quando a prendersi cura di lei era il fratello. La madre adottiva racconta che all’inizio sembrava una bambina come tutte le altre ma negli anni turbolenti dell’adolescenza qualcosa in lei è cambiato: “Aveva 13 anni ed applaudiva davanti alla tv di fronte alla diretta dell’11 settembre”.

La mamma, che fino a poche settimane fa viveva con lei nel sobborgo parigino di Aulnay-sous-Bois, è sicura: “Le hanno fatto il lavaggio del cervello”. Mentre una vicina di casa la ricorda come una ragazza vivace: “Aveva il dono della parlantina ma era anche un po’ matta. Poteva apparirti di fronte e cominciare a rappare”. Il papà vive a Creutzwald, città francese al confine con la Germania. Ed è qui che la descrivono come la ragazza col cappello da cowboy, che fumava e che beveva. Per questo la chiamavano “cowgirl” (foto Facebook):