Isis, agguato a colonnello yemenita. Video stile videogioco FOTO

di redazione Blitz
Pubblicato il 23 Novembre 2016 - 16:59 OLTRE 6 MESI FA
Isis, agguato a colonnello yemenita. Video stile videogioco

Isis, agguato a colonnello yemenita. Video stile videogioco

SANAA – Gli jihadisti dell’Isis hanno diffuso un altro raccapricciante filmato in stile “videogame” in cui si vede l’assassinio del colonnello yemenita Abd Al-Rahim Al Dale’i, ucciso in un agguato compiuto da due uomini mascherati ad Aden, città portuale del Sud dello Yemen.

 

 

In un primo tempo nessun gruppo terrorista aveva rivendicato l’esecuzione, ma lo Stato Islamico ha poi diffuso questo video in cui si vede nei dettagli l’agguato.

Il filmato mostra l’assassino che si avvicina ad Al-Dale’i con la pistola in mano, puntata contro il colonnello che sta salendo a bordo della sua auto. Subito dopo l’assassino preme il grilletto e il colonnello cade a terra sanguinante.

I militanti dell’Isis sono stati avvantaggiati dalla guerra civile che da ormai 19 mesi semina morte e distruzione in Yemen. Ad Aden, diventata la capitale temporanea del Paese, gli jihadisti la fanno da padroni.

Negli ultimi tempi ci sono stati diversi assassini di figure politiche e soldati. Il colonnello Ali Muqbil Awadh, agente dei servizi segreti, è stato freddato mentre guidava non lontano da Aden lo scorso settembre. Il colonnello è stato ucciso da uomini mascherati mentre stava andando alla moschea per la preghiera del venerdì. In agosto l’Isis aveva diffuso un video analogo che mostrava un’altra esecuzione ad Aden.

Il presidente Hadi è volato in Arabia Saudita dopo che i ribelli hanno preso la ormai ex capitale Sanaa e altre grandi città, due anni fa. Dal marzo del 2015 Riad bombarda il Paese per cercare di sconfiggere gli insorti Houthi.

Secondo i dati dell’Organizzazione mondiale della sanità, dall’inizio della guerra in Yemen sono state uccise almeno 7mila persone, e 37mila sono rimaste ferite. Oltre 2,4 milioni di yemeniti hanno abbandonato le loro case per altre parti del Paese, e 120.000 hanno cercato asilo in altri paesi, tra cui Gibuti e la Somalia.