Jolly Nero, Bruno Prinz: “Io, vivo perché cambiai turno con Maurizio Potenza”

Pubblicato il 8 Maggio 2013 - 19:26 OLTRE 6 MESI FA

GENOVA –  Tragedia Jolly Nero, ”Posso dire di essere un miracolato”: ha le lacrime agli occhi Bruno Prinz, telefonista della Torre Piloti di Genova che ha acconsentito alla richiesta del suo collega di lavoro Maurizio potenza di cambiare il turno sulla torre. ”Se non me l’avesse chiesto, probabilmente io oggi non sarei qui” dice al Molo Giano, visibilmente scioccato per quanto avvenuto.

”Il mio collega Maurizio Potenza solo l’altra sera mi aveva chiesto: ‘Ho bisogno di un cambio: domani posso lavorare al posto tuo?’. Ovviamente ho acconsentito, e’ prassi normale tra noi colleghi, quando si puo’. Anche se Potenza era uno di quelli che, in genere, non chiedeva mai cambi’. Cosi’ Bruno Prinz e’ rimasto a casa, a Genova, e intorno alle 23 di martedi’ 7 maggio ha appreso che qualcosa di gravissimo era successo la’ dove ogni giorno lui va a lavorare.

Il suo posto di lavoro, la ‘sua’ torre, non c’era piu’: ”Mia moglie e io abitiamo nel quartiere di Apparizione, sulle alture di Genova. Da lassu’ abbiamo sentito con le nostre orecchie come un boato, una deflagrazione. Sembrava il tuono di un temporale, un boato sordo. Siamo rientrati in casa e mi sono collegato a internet. Sui siti non c’erano ancora notizie, eppure io ‘sapevo’ che era successo qualcosa di grave in porto. E dopo un po’ e’ arrivata la conferma”. Non nasconde la sua commozione, Bruno Prinz: ”Quei ragazzi li conoscevo tutti. E se penso che potevo esserci io al posto di Maurizio…. Sono un miracolato, dovevo esserci io la’ sotto”.

Bruno Prinz stringe tra le mani le chiavi della Torre Piloti. E’ tutto quello che gli resta di cio’ che era il suo posto di lavoro. Il suo ‘ufficio’ era lassu’, alto 50 metri. ”Si vedeva tutta genova da lassu’, e tutto il porto. Era bellissimo”.

Bruno Prinz, salvo perché ha cambiato turno al Porto di Genova (foto Ansa)