Malaysia Airlines, ala e valigia in Madagascar: sono dell’aereo scomparso? FOTO

di Redazione Blitz
Pubblicato il 30 Luglio 2015 - 20:35 OLTRE 6 MESI FA

PARIGI – Un insolito ritrovamento sulle coste dell’isola francese della Reunion, nell’Oceano Indiano, ha riacceso i riflettori sul mistero del volo MH370 di Malaysia Airlines, il Boeing 777 scomparso nel nulla l’8 marzo 2014 a qualche ora dal decollo da Kuala Lumpur con 239 persone a bordo. Nella tarda serata di mercoledì, alcuni addetti alla pulizia del litorale di Saint André, località sulla costa nordorientale dell’isola, non lontana dal capoluogo Saint Denis, hanno rinvenuto un frammento dell’ala di un aereo, lungo circa due metri e coperto. La copertura metallica bianca appariva rovinata, e coperta in più punti da conchiglie e incrostazioni saline, prove di una lunga permanenza in acqua dell’oggetto.

Le dimensioni del frammento e la collocazione della Reunion, ai margini dell’ampia area oceanica in cui si concentrano ora le ricerche del MH370, ha fatto subito nascere l’ipotesi che si trattasse di un pezzo del velivolo sparito. Tesi supportata dalle osservazioni di diversi esperti di aviazione, interpellati da siti specializzati e media locali, che sottolineano “le incredibili somiglianze tra il detrito ritrovato e il flap di un Boeing 777”, la sezione all’estremità dell’ala che si muove durante decollo ed atterraggio per migliorare aerodinamica e prestazioni a basse velocità. E ricordano che questo modello, prima del 2014, aveva conosciuto solo tre incidenti gravi: a Londra, San Francisco e Il Cairo.

Nel pomeriggio, anche il premier malese Najib Rajak ha avvalorato questa interpretazione, scrivendo sulla sua pagina Facebook che “alcune informazioni preliminari suggeriscono che il frammento proviene molto probabilmente da un Boeing 777, ma abbiamo bisogno di verificare se viene dal MH370”. Restano invece più prudenti le autorità francesi, che in una nota, a firma congiunta del prefetto della Reunion e del ministero della Giustizia, scrivono di non escludere alcune ipotesi, ma sottolineano che la provenienza del pezzo di ala non è ancora stata “formalmente identificata”.

La parola passa ora agli esperti di una sezione specializzata in tecnologia aeronautica della Direzione generale degli armamenti francese, situata nei pressi di Tolosa, nell’ampia area industriale che è il centro nevralgico dell’industria aerospaziale transalpina. Il frammento sarà affidato in particolare ad un laboratorio specializzato in “investigazioni dopo incidenti su materiali, cellule e sistemi”, nell’ambito di un’indagine coordinata dal tribunale di Parigi in collaborazione con l’Ufficio di inchiesta e analisi (Bea) della direzione dell’aviazione civile francese.

Nel frattempo, però, sul litorale della Reunion è emerso un altro oggetto che potrebbe arricchire il quadro dell’indagine, chiarendolo o complicandolo ulteriormente. Un pezzo di valigia, un manico con ancora attaccato un brandello di stoffa scura, trovato non lontano dal frammento di ala. “Era lì da ieri, ma nessuno ci aveva veramente fatto attenzione”, ha raccontato uno degli addetti alla pulizia a un sito d’informazione locale. Il secondo detrito è ora nelle mani della gendarmeria, incaricata di comprendere se ha qualche legame con il pezzo di ala comparso sulla stessa spiaggia, e con il volo Mh370.