Maltempo, esonda il lago di Garda. Inverno al Nord: il Giro si ferma

Pubblicato il 24 Maggio 2013 - 19:43 OLTRE 6 MESI FA

MILANO – Il calendario segna primavera, ma il Nord è ripiombato in un clima invernale: pioggia e temperature giù di 15 gradi a Milano, cime imbiancate in Valtellina e Liguria, acqua alta a Venezia, lago di Garda esondato e Giro d’Italia costretto ad annullare la tappa di venerdì e a modificare quella di sabato.

La Lombardia è la regione più colpita dal maltempo con temperature in picchiata anche nei capoluoghi: circa 6 gradi a Milano e in Brianza (tra Lecco e Monza), 7 gradi a Bergamo, Sondrio e Lodi. Numerose le chiamate ricevute dai vigili del fuoco di Milano per cadute di alberi: alcuni si sono abbattuti su diverse auto e una persona è rimasta ferita. In provincia di Bergamo coltre bianca oltre i 1.500 metri e temperature giù fino -10 gradi centigradi a Foppolo.

Per il maltempo la direzione del 96/o Giro d’Italia di ciclismo ha prima annullato la tappa di venerdì, la Ponte di Legno-Val Martello, e poi si è vista costretta a modificare quella in programma sabato, da Silandro alle Tre Cime di Lavaredo, viste le pessime previsioni meteo

A causa delle abbondanti piogge delle ultime ore il lago di Garda è esondato a Sirmione. Diversi i tratti di lungolago finiti sotto qualche centimetro di acqua, tra cui piazze, parcheggi e un giardino pubblico. Per evitare danni maggiori si sono posizionate barriere formate da sacchi di sabbia. Allagamenti anche a Desenzano del Garda. Il maltempo non ha risparmiato il resto della provincia bresciana. Ha nevicato in Valle Camonica, al passo del Tonale a circa 1800 metri di quota; caduti diversi centimetri di coltre bianca.

Fitte nevicate sopra gli 800 metri, pioggia sul fondovalle e temperature in picchiata su tutta la provincia di Sondrio. Una bufera di neve ha imposto venerdì mattina la chiusura della statale 38 dello Stelvio e in numerosi centri della provincia più a nord della Lombardia hanno ripreso a funzionare i riscaldamenti nelle abitazioni private. Cime delle montagne imbiancate sopra i mille metri e temperature invernali anche in provincia di Como. Livello record e rischio esondazione per il lago d’Iseo, nel Bresciano: +5 centimetri in 48 ore e +20 centimetri al di sopra della media del periodo. Un nubifragio ha colpito il Comune di Volta Mantovana, dove e’ esondato il canale Caldona che ha invaso nella frazione Cereta buon parte delle case, fatte sgomberare.

L’ondata di maltempo non ha risparmiato le altre regioni del nord e in particolare il Veneto: acqua alta a Venezia, pioggia in pianura e neve sulle zone dolomitiche, con Cortina d’Ampezzo e gli altri paesi di fondovalle, da Sappada a Falcade, imbiancati come in inverno. A mezzogiorno la massima di marea nella città lagunare ha toccato i 101 centimetri sul medio mare, accompagnata dal fenomeno dell’acqua alta.Freddo e bora hanno sferzato il Friuli Venezia Giulia, con temperature scese ai livelli del 1976.

Colpo di coda invernale anche in Liguria con neve in Val d’Aveto e in Valle Scrivia, mentre sulle coste i vigili del fuoco sono dovuti intervenire per rimuovere alberi caduti per il vento fortissimo. Lo stesso è avvenuto a Roma: i vigili della capitale hanno ricevuto 140 richieste di intervento in quattro ore per 25 alberi abbattuti dal vento.

Ostia mai vista con onde fino a cinque sei metri a causa del forte vento su Roma. Le raffiche hanno raggiunto la velocità di 90 km l’ora e il mare dei romani si è trasformato in uno spettacolo quasi californiano. Danni per i tanti stabilimenti con le cabine invase dalla sabbia e i pontili allagati. L’acqua e la sabbia hanno invaso anche i marciapiedi del lungomare. Molto lavoro per i vigili del fuoco intenti a rimuovere rami pericolanti e tronchi sulle strade.

Intanto la Coldiretti ha chiesto lo stato di calamità: l’andamento climatico ha sconvolto i normali cicli delle coltivazioni con danni incalcolabili per l’agricoltura. Secondo l’organizzazione, la primavera pazza– con una temperatura inferiore alla media di 3,2 gradi – ha già rovinato almeno il 30 per cento dei raccolti delle regioni del Nord.