Maria Elena Boschi, vignetta sessista: ecco le foto che hanno ispirato Mannelli

di Redazione Blitz
Pubblicato il 11 Agosto 2016 - 11:33 OLTRE 6 MESI FA
Maria Elena Boschi, vignetta sessista: ecco le foto che hanno ispirato Mannelli

Maria Elena Boschi, vignetta sessista: ecco le foto che hanno ispirato Mannelli

ROMA – “Sessismo”. Il Pd scende in campo contro la vignetta di Mannelli pubblicata sul Fatto quotidiano, accusando il giornale diretto da Marco Travaglio di aver ceduto alla “misoginia”. Nel mirino, il ritratto della ministra Maria Elena Boschi: microfono in mano e gambe accavallate in evidenza, complice un vestito corto, e sopra la scritta “Riforme: lo stato delle cos(c)e”.

Ma, come racconta Dagospia, il vignettista Riccardo Mannelli, per la realizzazione del disegno, ha preso spunto ovviamente dalla Boschi stessa, ma in particolare dalle foto di Maria Elena Boschi che parla di riforme in piazza ad Alessandria.

Ecco cosa scrive Dagospia:

Con cosce ben (e legittimamente) in vista. ”La Stampa”, che ha pubblicato le immagini, li ha definiti ”i sedici minuti della Boschi sulle riforme”, il tempo che la ministra è rimasta all’incontro organizzato dal suo partito, durante quale non ha affatto spiegato in cosa consistano le riforme, ma si è limitata a elencare alcune ragioni per votare sì al referendum. E a parte lo scorso venerdì sera, Maria Etruria in diverse occasioni ha indossato gonne e vestiti corti, che come in questo caso facevano più notizia delle cose che aveva da dire.

Fin qui le parole di Dagospia. Non è la prima volta che la satira contro la ministra finisce sul banco degli imputati: a novembre toccò a una vignetta del Mattinale di Forza Italia, le cui scuse non furono sufficienti a placare le polemiche, e qualche mese dopo, nell’ambito della vicenda dell’inchiesta sul petrolio, fu la volta del Fatto. “La rabbia fa perdere ragione e buongusto –  commenta il capogruppo Dem alla Camera Ettore Rosato – Sessismo e un velo di misoginia. Accade sempre più spesso al #FattoQuotidiano”. Altro che satira, insistono in molti nel Pd: “non abbiamo nessuna intenzione – avverte però la vicepresidente del Senato Valeria Federli – di abituarci al suo scadere in un becero sessismo e, di conseguenza, alla sua inutilità”.