Torturato, evirato e crocifisso nudo in strada: “Questo succede agli stupratori”

Pubblicato il 11 Settembre 2012 - 19:59 OLTRE 6 MESI FA


CONTEPEC, MICHOACAN (MEXICO) – Lo hanno ritrovato la mattina del 7 settembre crocifisso fra due cartelli stradali: Eladio Martinez Cruz, 24 anni, era stato preso il giorno prima dalla polizia perché accusato di stupro. Mentre gli agenti lo stavano portando in caserma, un commando armato ha bloccato l’auto delle forze dell’ordine e lo ha rapito.

Quello che è successo dopo è facilmente intuibile dai segni lasciati sul corpo di Cruz: i suoi aguzzini lo hanno torturato in più parti del corpo, asportandogli i genitali. Quindi gli hanno inchiodato sul petto con un punteruolo da ghiaccio un cartello con la scritta: “Esto me pasó por violador y esto le va a pasar a todos los chismosos, dedos traidores sépanlo que esto no es un juego”, ovvero “Questo mi è successo perché ero uno stupratore e questo succederà a tutti i pettegoli e ai traditori: attenti che questo non è un gioco”.

Il cadavere, nudo, era appeso per le braccia, a mo’ di crocefissione, a un palo di legno di circa due metri, legato a sua volta a un segnale stradale alto sette metri, in un incrocio che porta a un campo da golf. E’ successo nel comune di Contepec, nello stato del Michoacan, a circa 150 km da Città del Messico.

Non si esclude che la crocefissione sia opera di un gruppo di vigilantes che volevano farsi giustizia col sangue dello stupro di cui era accusato Eladio Cruz, avvenuto quattro giorni prima in un magazzino a Contepec. Ma il metodo macabro ha fatto pensare ai “Cavalieri Templari”, un clan di narcos che vuole darsi un’immagine di “vendicatore del popolo”. Nati da una scissione con la “Familia Michoacana”, sono capeggiati da un boss chiamato El Tuta.

Tre giorni dopo il ritrovamento dello stupratore crocifisso, sono comparsi a Coyuca de Catalàn, nello stato di Guerrero 16 cadaveri mutilati in un camion, anche loro con una scritta sul petto: “Sono un Cavaliere Templare”. Sulle ante del camion scritte spray “Simplemente Familia Michoacana” e “Ya stamos aqui putos. Saludos”. Ovvero la firma della Familia Michoacana e un avvertimento ai rivali Templari che quel territorio è loro. Così vanno le cose in Messico.