Mirco Ricci, pugile gambizzato a Roma. “Se avessi indossato cintura sarei morto”

di redazione Blitz
Pubblicato il 21 Luglio 2014 - 14:33 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – “Se avessi indossato la cintura, adesso sarei morto”. A parlare è Mirco Ricci, pugile romano di 22 anni, gambizzato sabato sera a Roma, poche ore dopo aver vinto sul ring allo Stadio delle Terme di Caracalla il titolo italiano dei pesi mediomassimi. L’agguato è avvenuto in via dello Stadio Olimpico: uno scooter ha affiancato l’auto sulla quale viaggiava assieme a due amici, e gli ha sparato. Cinque colpi, due alle gambe. Poi la corsa al Policlinico Gemelli dove è stato operato. Ora è fuori pericolo, sebbene le sue condizioni erano apparse in un primo momento gravi. Nel letto d’ospedale, Ricci ha risposto alle domande di Adelaide Pierucci per il quotidiano Il Messaggero. Forse è stata “una vendetta per una vecchia ragazzata”, dice ma nessun riferimento a una settimana fa, quando fu arrestato per rissa dopo che aveva picchiato selvaggiamente un uomo mandandolo all’ospedale, con una prognosi di 30 giorni.

Per i carabinieri, quello di sabato sera, potrebbe essere stato solo un “avvertimento”. Lui ci ha ragionato:

“Le ipotesi sono due. O si sono impauriti, non ci hanno capito più niente e hanno cominciato a sparare alla cieca, o mi volevano proprio ammazzare. Hanno sparato cinque colpi e tutti dentro l’auto. E non si usa una pistola così a caso, con tanta insistenza, su una Cinquecento con tre donne sopra, incolonnata nel traffico. So solo che se avessi avuto la cintura allacciata mi avrebbero fatto fuori di sicuro”.

Ricci racconta quei concitati istanti prima dell’agguato:

“Eravamo talmente tranquilli che Rubina ha scambiato i due sullo scooter per miei fans. ‘Non pensare male’ mi ha detto ‘ti vorranno salutare. Piuttosto dagli la mano’. Uno aveva una kefiah, l’altro una bandana. Ed erano pronti ad uccidere. Ho avuto quella sensazione”.

Pochi secondi in cui ha pensato che non aveva scampo:

“La felicità dopo la vittoria si è spenta in un attimo. Ho pensato a Rubina (la fidanzata, ndr), alle ragazze che erano con me. Ho cercato di farcela, per me e per loro. Mi sono buttato con il mio corpo prima sulla ragazza che guidava e poi dietro su Rubina, mentre un’altra nostra amica si era accucciata sotto al sedile”.

Alla domanda “chi potrebbe essere stato”, Ricci risponde:

“Qualcuno pagato per fare un lavoro sporco”.

Lui comunque è sicuro di rimettersi presto e di poter tornare a scazzottare:

“Mi rimetterò in forma. E sarò di nuovo sul ring. E’ quella la mia casa. Ora devo riprendermi, capire quello che mi è successo per poi buttarmi a capofitto sugli Europei. Con il premio della vittoria voglio aprire una pizzeria, fare un lavoro normale”.