Mistero nelle Ande, scheletri di 3200 anni fa col cranio fracassato: violenti rituali?

di redazione Blitz
Pubblicato il 19 Ottobre 2017 - 05:13 OLTRE 6 MESI FA

Mistero-Ande-scheletri-03LIMA – Nelle Ande, il mistero degli scheletri che risalgono a 3.200 anni fa con gravi lesioni a cranio, rivelano i segni di rituali violenti. Nascosti negli altipiani settentrionali del Perù gli archeologi hanno ritrovato i resti di un antico popolo sottoposto a rituali brutali, nell’imponente centro cerimoniale di Pacopampa, che risalgono tra il 1200 e 500 a.C.

Sette scheletri, probabilmente di persone appartenenti alla casta più bassa della società, mostravano segni di gravi traumi provocati prima del decesso. Gli archeologi sostengono che la scoperta potrebbe fornire una nuova visione di quel che era alla base dei violenti cerimoniali dell’antica civiltà andina. “Il sito archeologico di Pacopampa, nella provincia di Chota, è stato sede di una società complessa fondata sull’attività rituale nel centro cerimoniale, hanno scritto gli archeologi dell’Università di San Marcos in Perù, sulla rivista Plos one. “E’ segnalato dalla presenza di violenti rituali in una società che aveva costruito un’importante tempio cerimoniale e sviluppato una stratificazione sociale senza alcun controllo politico sui prodotti agricoli”.

Le lesioni sui sette scheletri sono in gran parte sul cranio, il che fa pensare che il trauma fosse intenzionale. “L’equa distribuzione tra i sessi supporta l’idea che il trauma non sia stato causato dalla guerra, bensì dai rituali, poiché gli uomini erano selezionati per le guerriglie”, scrivono gli archeologi. Le ferite erano gravi, tali da far ipotizzare agli scienziati che avrebbero comportato problemi di salute per tutta la vita e inferte prima della morte.

Ora, dovranno determinare il motivo della violenza anche se hanno al riguardo alcune teorie. Una, è che a fronte di risorse alimentari limitate, poteva esserci un’enorme richiesta. “I segni della violenza sono possibili prove di una crescente tensione sociale causata dalla penuria alimentare”, osservano gli archeologi. Ma a sconfessare questa ipotesi è che i corpi esaminati erano ben nutriti.
Nel report, gli archeologi scrivono che la violenza può essere il risultato di “rituali associati a prodotti alimentari e all’acqua. La pratica della violenza sembra avere un’associazione con il culto degli animali predatori”.

La religione coinvolgeva la trasformazione da umano in un’altra creatura tramite l’uso di sostanze allucinogene. L’élite potrebbero aver ferito gli altri abitanti per incarnare i potenti predatori. Molte sculture, infatti, rappresentano la trasformazione di una testa umana in testa di giaguaro. Gli archeologi ora stanno raccogliendo delle prove per ricostruire la lunga storia della violenza nei rituali peruviani.

Nel 2015, in decine di tombe nella vicina Valle di Cotahuasi, furono scoperti orribili rituali di morte eseguiti 1200 anni fa. Ogni tomba conteneva moltissime ossa, con i neonati tenuti in contenitori di piccole dimensioni e altri ripetutamente fatti a pezzi nel corso della decomposizione. Gli archeologi hanno aperto sette delle tombe, e recuperato 171 mummie non integre, dall’antico centro cerimoniale noto come Tenahaha.

In una tomba hanno scoperto 400 parti isolate di corpo umano, compresi denti, mani e piedi. Le poche mummie rimaste intatte erano legate con una corda e sistemate in posizione fetale. “Talvolta le mummie erano collocate come offerte all’esterno delle tombe”. Gli archeologi stanno ancora cercando di capire perché alcune mummie e dei manufatti siano stati suddivisi in questo modo. Una teoria è che lo spostamento delle mummie può aver contribuito a creare un senso di uguaglianza all’interno della comunità.