Nunzia De Girolamo, Lara Comi, Mara Carfagna: “Da ragazze di papi a ragazze di clausura”

Pubblicato il 2 Aprile 2013 - 13:44 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – “Da ragazze di papi a ragazze di clausura”. Titola così un articolo pubblicato sul Fatto Quotidiano domenica 31 marzo. Il quotidiano spiega la trasformazione che hanno subito alcune parlamentari giovani del Pdl, le più invitate nei talk show televisivi delle  ultime settimane: Nunzia De Girolamo, Lara Comi e Mara Carfagna.

Le donne giovani del Pdl infatti, secondo il Fatto hanno subito una mutazione che non si esaurisce solo nel look. La trasformazione sarebbe infatti in un certo senso “conforme” alla nuova linea del Cavaliere improvvisamente diventato “responsabile”:

“Le guardi in televisione, e non le riconosci, le parlamentari Pdl, in gran parte di bella presenza, in gran parte poco convenzionali. La simpatica Nunzia De Girolamo, seguace del Cavaliere non bendata, a Servizio Pubblico aveva uno stile da centro sociale, sembrava ancora più giovane dei 38 anni da compiere: camicione ampio e di colori tenui, pashmina stretta stretta”.

“Al contrario, Lara Comi maschera la carta d’identità che dice classe 1983 e, sempre più variabile tra tenute adolescenziali e divise crepuscolari, trasmette l’aria sofferta di chi, forse neppure volentieri ma ligio al dovere, avrà l’onere di caricarsi l’Italia in groppa.

“Persino Daniela Santanchè, che comincia a sfumare il rossetto fosforescente, interviene con un volume da camera ardente e non più da concerto rock” .

“Ormai da tempo, in versione istituzionale, Mara Carfagna ha segnato la strada al nuovo gruppo “ragazze di clausura di B.”. Quando c’è un dibattito serioso, ecco che Mara, scavata dal sentimento nazional popolare, ci mostra plasticamente l’essenza dell’impegno civico e politico. Laura Ravetto ancora s’infervora, svolge un ruolo più marginale nel circuito televisivo, anche se non depone l’armatura berlusconiana, quella moderna, castigata e spesso a tinta unica”.

“Mentre i cronisti scoprivano Marta Grande (M5S), e ne tessevano le lodi celebrando il candore di una gioventù tra gli Usa e la Cina, prima che fosse abbandonata e poi dimenticata, le parlamentari Pdl rientravano nei camerini, nei negozi, forse dal parrucchiere e dall’estetista per diventare conformi al Cavaliere. A quel Berlusconi che, in un momento di spietata lucidità, si dichiarava pronto a tutto – anche all’ex comunista Bersani – pur di salvare ‘sto paese qua”.