Olimpiadi, dieci momenti indimenticabili dei Giochi da Atene 1896 a Pechino 2008

di Filippo Limoncelli
Pubblicato il 24 Luglio 2012 - 10:37 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – Le braccia al cielo come simbolo di vittoria. Sono i momenti che scrivono, che rimangono impressi nelle pagine della storia sportiva e rendono leggendari gli atleti. Da Atene 1896 fino a Pechino 2008, tanti momenti, tante immagini che hanno portato nell’Olimpo quei “ragazzi” che con le loro gesta hanno reso indimenticabile quell’attimo.

Ecco 10 “istantanee” dei Giochi Olimpici:

Paavo Nurmi

P. NURMI (PARIGI 1924): Il miglior fondista e mezzofondista della sua generazione. Il finlandese vince battendo entrambi i record, le due finali dei 1500 mt e dei 5000 mt a distanza di 90 minuti l’una dall’altra. Nella sua personale bacheca delle Olimpiadi (dal 1920 al 1928) troviamo 9 ori e 3 argenti.

Jesse Owens

J. OWENS (BERLINO 1936): Le Olimpiadi del 1936 rimarranno i Giochi di Jesse Owens. Il 22enne dell’Alabama vinse 4 ori (100 mt, 200 mt, 4×100 e il salto in lungo) ma soprattutto, rimase negli occhi di tutto il Mondo il significato politico della sua impresa nella Berlino di Adolf Hitler.

Fanny Blankers-Koen

F. BLANKERS-KOEN (LONDRA 1948): Nel 1999 l’olandese soprannominata la “casalinga volante” fu eletta atleta del secolo. Nell’Olimpiade di Londra ‘48 conquistò quattro ori nella velocità (100 mt, 200 mt, 80 ostacoli e la staffetta 4×100).

Emil Zatopek

E. ZATOPEK (HELSINKI 1952): Emil Zapotek, atleta cecoslovacco, nei Giochi che si disputarono in Finlandia, riuscì a mettere a segno una tripletta mai ripetuta: vince la maratona, i 5000 mt e i 10000 mt. Nell’edizione del 48 conquistò l’oro nei 10000.

Bob Beamon

B. BEAMON (CITTA’ DEL MESSICO 1968): A detta di tutti fu l’impresa olimpica per antonomasia. “Bob”, dopo due salti nulli, prese una rincorsa veloce, staccò al millimetro e, aiutato dall’aria rarefatta, rimase in volo per un’eternità: si vide immediatamente che l’americano aveva compiuto una grande impresa. Il suo record di 8,90 metri nel salto in lungo resistette per altri 23 anni.

Mark Spitz

M. SPITZ (MONACO 1972): L’impossibile, fino a Pechino 2008, portava il nome di Mark Spitz. Nel 1972 riuscì a vincere 7 ori (100 e 200 stile libero, 100 e 200 farfalla, le staffette 4×100, 4×200 sl e 4×100 mista) accompagnati da altrettanti record mondiali. A soli 22 anni, dopo aver vinto 9 ori olimpici, abbandonò il nuoto.

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Nadia Comaneci

N. COMANECI (MONTREAL 1976): La ginnasta rumena è stata la prima ad aver ottenuto il massimo punteggio, 10, in una competizione olimpica. La perfezione. Nadia, alla tenera età di 14 anni, ci riuscì nei giochi di Montreal, per ben 7 volte, e sugli schermi, programmati per contenere solo 3 cifre, comparve 1.00. Il suo palmares olimpico vede 5 ori, 3 argenti e 1 bronzo.

Pietro Mennea

P. MENNEA (MOSCA 1980): Nel 1979 in Messico realizza il record che solo Michael Johnson ad Atlanta, nel 1996, saprà battere ma un anno dopo, ai Giochi in Russia, entra di diritto nella storia dello sport italiano vincendo l’oro nei 200 mt.

Carl Lewis

C. LEWIS (LOS ANGELES 1984): Soprannominato “il figlio del vento”, è riuscito a partecipare e vincere in 4 edizioni dei Giochi dal 1984 al 1996. Proprio al debutto riesce nell’impresa di conquistare 4 medaglie d’oro nei 100 mt, 200 mt, 4×100 e nel salto in lungo. Ad Atlanta ’96, all’età di 35 anni, non sazio vince il suo 4 oro consecutivo nel salto in lungo eguagliano il record di Al Oerter.

Michael Phelps

M. PHELPS (PECHINO 2008): Se Spitz aveva reso l’impossibile, possibile, Michael Phelps è andato oltre. A Pechino, nel 2008, lo “squalo di Baltimora” ha battuto tutti i record olimpici andando a prendersi 8 medaglie d’oro (400 misti, 200 stile libero, 200 farfalla, 4×100 stile libero, 4×200 stile libero, 200 misti, 100 farfalla e 4×100 misti). In due edizioni dei Giochi (Atene 2004 e Pechino 2008) ha collezionato 14 ori e 2 bronzi.