Porto di Genova, guarda la rotta della Jolly Nero: così ha abbattuto la Torre di controllo

di Antonio Sansonetti
Pubblicato il 8 Maggio 2013 - 15:19| Aggiornato il 21 Marzo 2023 OLTRE 6 MESI FA

GENOVA – La Jolly Nero è una gigantesca portacontainer lunga 239,26 metri, larga 30,50 metri, per una stazza a pieno carico di 40.594 tonnellate. Questo bisonte del mare la sera del 7 maggio deve uscire dal porto di Genova, direzione Napoli (poi Port Said, Aqaba, Jeddah, Abu Dhabi, Gibuti, Suez, Misurata, Castellon).

Parte dalla zona ovest del porto, quella dove ci sono tutti i moli dove si scaricano i container: deve proseguire in direzione est, percorrendo lo stretto braccio di mare che c’è fra i moli dei container, l’imboccatura del porto e il lunghissimo frangiflutti.

Arrivata all’altezza dell’imboccatura, i motori vanno in avaria e la nave inizia a girare su se stessa come la lancetta di una bussola in assenza di gravità. La poppa, che con il suo “castello” è la parte più voluminosa della Jolly Nero, è come un magnete che trascina la nave verso il Molo Giano. (Clicca qui per guardare la rotta che avrebbe dovuto seguire per uscire dal porto)

Il Molo Giano – chiamato così perché è la “porta del porto” – è situato all’imboccatura della “conchiglia” del porto genovese. È il punto dove si possono osservare tutte le navi che escono o che entrano a Genova. Non a caso proprio sul molo Giano c’è la Torre di controllo del porto, una Torre alta circa 50 metri (clicca qui per guardare il Molo Giano prima e dopo lo schianto della Jolly Nero).

La Torre viene colpita dalla nave alle 23.30. La rotta della portacontainer (in rosso prima dell’impatto, in verde dopo l’impatto) ci mostra come la prua punta verso il Molo Giano, poi – al momento in cui i motori vanno in avaria – è la poppa col suo enorme “castello”, a cozzare contro la Torre, che si affloscia come fosse stata di sabbia.

(Per ingrandire, clicca col tasto destro del mouse sull’immagine, poi seleziona “apri immagine in un’altra scheda”)