Roma, tombini ricoperti di asfalto per coprire buche. Ora rischio intasamenti

di Redazione Blitz
Pubblicato il 24 Febbraio 2015 - 14:27 OLTRE 6 MESI FA

ROMA –  Il Comune di Roma lancia l’operazione “tombini puliti” per liberare le calditoie intasate, e i tecnici che sistemano il manto stradale li ricoprono di asfalto. Non volontariamente: è l’effetto collaterale del “Piano buche”. Così per spianare le strade si otturano i tombini. E’ quanto ha constato, in un reportage con foto, Lorenzo De Cicco sul Messaggero.

Il piano del Campidoglio era stato lanciato un anno fa. L’obiettivo era evitare che ogni volta che piove le strade di Roma si trasformino in fiumi perché l’acqua non riesce ad essere incanalata nelle fognature attraverso i tombini. Dodici mesi dopo la situazione non è proprio quella che uno si sarebbe immaginato.

La colpa, se così si può dire, è di uno degli effetti involontari del “Piano buche”, annunciato un mese fa dal sindaco, Ignazio Marino, e dall’assessorato ai Lavori pubblici con l’intento di rendere un po’ più omogeneo il manto stradale della capitale. 

Ecco il risultato, descritto da De Cicco sul Messaggero:

“Da piazza Barberini alla Colombo, in queste settimane gli operai delle ditte incaricate dall’amministrazione hanno passato i rulli compattatori su decine e decine di strade-groviera. Entro marzo infatti, secondo il crono-programma di Palazzo Senatorio, va portato a termine il rifacimento del manto stradale del 5% delle vie di Roma. Poi entro l’estate, la soglia da raggiungere è del 15%. Gli interventi, per i quali il Comune ha deciso di investire oltre 6 milioni di euro, riguardano tutti e quindici i municipi della città: dal centro al Lungotevere, da viale Etiopia alla Nomentana, dalla Palmiro Togliatti a via del Trullo, dalla Casal del Marmo a via di Bravetta.

Peccato però che in tanti casi le imprese che hanno vinto l’appalto non sembrano avere fatto troppo caso ai dettagli. Ecco perché, dal centro alla periferia, in molte strade l’asfalto ha ricoperto anche tombini, caditoie e bocchettoni. Rendendo definitivamente otturati tutti i canali di scarico delle acque piovane.

Basta farsi una passeggiata per via del Corso per rendersene conto. Nel tratto appena restaurato, tra piazza Venezia e via di Caravita, quasi tutte le griglie di ghisa sono totalmente o parzialmente ostruite dall’asfalto. E lo stesso accade a piazza Barberini e su via del Tritone, da via dei Due Macelli all’incrocio con via Sistina, dove il bitume ha completamente bloccato anche la bocca di un canale di scarico, oltre alle grate. (…) Anche in periferia la situazione è la stessa: strade rifatte, caditoie asfaltate. In via di Grotta Perfetta, restaurata dall’altezza di via Ardeatina per 1 chilometro e 300 metri, alcune caditoie sono state totalmente ricoperte di bitume, rendendo di fatto impraticabile lo scolo dell’acqua”.

Roma, tombini ricoperti di asfalto per coprire buche. Ora rischio intasamenti

Le foto del Messaggero