Sanremo, Elio e le Storie Tese: “Vivo un Papa, se ne fa un altro”

Pubblicato il 11 Febbraio 2013 - 17:24 OLTRE 6 MESI FA

SANREMO – Al festival di Sanremo 2013 gli Elii vogliono arrivare quarti, non primi (”se vinciamo ci offendiamo”). La Terra dei cachi, mitico brano che portarono all’Ariston ben 17 anni fa, è ”più attuale che mai” perché ”l’Italia non è mai cambiata”. E in uno dei due brani in gara quest’anno, Dannati forever, chissà, potrebbe anche esserci un riferimento alle dimissioni del Papa”.

Elio e le Storie tese usano come sempre toni surreali, in conferenza stampa all’Ariston, nella giornata delle dimissioni di Ratzinger. ”Credo che sia troppo tardi, ma è il nostro pane fare cambiamenti al volo. E anche se fosse, non ve lo dico”, spiega Elio riferendosi a Dannati Forever.

”Il nuovo conclave è a marzo, troppo sotto il festival, non è forse il caso di spostare Sanremo? – aggiunge Rocco Tanica – Pare che tra i cardinali ci saranno sia big che nuove proposte”. ”La notizia del giorno – interviene ancora Rocco – conferma il nostro disegno: Dannati Forever parla dei peccati e di come è semplice andare all’inferno. Avevamo concordato che la settimana del festival coincidesse con le dimissioni di Joseph, al quale siamo vicini. Siamo contenti che il progetto sia andato a buon fine, anche se siamo anche amareggiati… Ma questo conferma l’apertura di un nuovo trend, e cioè che ‘vivo un Papa, se ne fa un altro”’.

E ancora: ”Fra le motivazioni delle dimissioni c’è il fatto che se con un telefonino dotato di t9 scrivi teologia, viene fuori ufologia: quando il Papa ha mandato un sms è rimasto mortificato e offeso”. Elio dice di non sapere ancora se tornerà a coprire il ruolo di giudice a X Factor (”se lo rifanno ci penserò”, Rocco invece provoca e dice ”lo farei ma solo come concorrente”); e difende la vincitrice dell’ultima edizione, Chiara Galiazzo, da alcuni criticata perché subito inclusa tra i Big di Sanremo. ”Le ho chiesto se anche lei fosse … (e fa il cenno del pugno alzato), ha detto sì: secondo me se lo merita”, scherza.

”Fin da quando siamo apparsi all’orizzonte della scena musicale italiana – aggiunge – abbiamo sempre fatto scelte opportunistiche: se c’è un festival dove serve essere comunisti siamo comunisti, se c’è un festival dove pagano… ma non è questo il caso… quest’anno niente soldi, almeno per noi”.

Elio poi scherza sul titolo dell’altro brano, La canzone monotona che ”poi per un errore della nostra assistente è cambiato in La canzone mononota. Alcuni hanno anche scritto ‘montona’, che ci piace ancora di più, ma è troppo tardi per cambiare titolo”.

Si gioca anche sulla presenza di Rocco Siffredi il venerdì per Sanremo Story. Elio non conferma e si limita a dire che la canzone scelta, Un bacio piccolissimo, ”va cantata senza ospiti. Siffredi? Sarebbe fantastico ma è talmente impegnato…”. Sottolinea poi che La Terra dei Cachi ”oggi è anche più attuale. Se vogliamo trovare un neo agli Elio è che arrivano sempre troppo presto. Se l’avessimo portata oggi saremmo arrivati primi, ma il pubblico allora non era pronto. E non è pronto per i nostri due pezzi: in un certo senso stiamo cantando per i nostri figli”. E se Cesareo sentenzia: ”Il festival di Sanremo o ti distrugge o ti eleva, noi preferiamo essere distrutti”, Elio conclude così: ”Siamo qui é ce l’hanno chiesto insistentemente. E siamo i più anziani: chissà se ci sarà un’altra occasione”.

(Ansa)