Strega bambina sepolta a faccia in giù: mistero della tomba di Albenga FOTO

di Redazione Blitz
Pubblicato il 24 Aprile 2015 - 06:10 OLTRE 6 MESI FA

SAVONA – Strega bambina sepolta a faccia in giù: il mistero della tomba di Albenga. Uno scheletro appartenuto quasi certamente a una ragazzina di 13 anni vissuta nell’Alto Medioevo, alla quale è stata riservava una sepoltura tipica delle persone ritenute indegne di poter riposare in eterno nella stessa posizione degli altri defunti. Un gesto di umiliazione e di condanna agli inferi. L’ipotesi più plausibile è che la bambina fosse considerata una strega, odiata e allo stesso tempo temuta dalla comunità, che per scongiurare il suo ritorno tra i vivi, abbia cercato di seppellirla in modo tale da non farle più guardare il cielo.

“Era un trattamento che si riservava agli assassini e ai ladri. Oppure era un gesto di superstizione, per far sì che non si potessero “rialzare” e tornare in vita”, ha spiegato l’archeologo Stefano Roascio, secondo quanto riportato dal Secolo XIX.

Elemento significativo è il ritrovamento di forti tracce di anemia nel cranio della 13enne:

“Questa poteva essere stata causata sia da una malnutrizione durante i primi anni di vita sia da una derivazione genetica – spiegano gli archeologi Roascio ed Elena Dellù – La forte anemia riscontrata potrebbe averle procurato svenimenti o crisi epilettiche che, male interpretate, avrebbero potuto assumere l’aspetto di vere e proprie sindromi di possessione demoniaca”.

A colpire però, oltre al tipo di inumazione, è il fatto che la bimba fu sepolta non solo a un livello più profondo rispetto agli altri morti, ma anche vicino a una Chiesa, luogo ambito per una tomba. Una posizione inspiegabile, considerando il trattamento riservato a quel corpo. Ecco perché il caso della tomba di Albenga rappresenta un rompicapo per gli archeologi.

Strega bambina sepolta a faccia in giù: mistero della tomba di Albenga

L’articolo e la foto riportati dal Secolo XIX