Trento, su foglietto ordinazioni: “Gattacce, vecchie, tr.., sfatte”. Denunciati

di redazione Blitz
Pubblicato il 29 Gennaio 2015 - 16:18 OLTRE 6 MESI FA

TRENTO – Sul foglietto delle ordinazioni sotto gli scarabocchi si legge ancora: “Gattacce vecchie tr… sfatte”. Questo il trattamento riservato a tre clienti in un ristorante del Trentino Alto Adige. Offese gratuite, secondo le dirette interessate, che hanno infatti sporto querela contro i titolari del locale.

La notizia è stata riportata dall’Adige.it dopo che le tre donne avevano pubblicato sulla pagina Facebook del ristorante la foto del foglietto incriminato. A commento, l’autore della scritta, nonché socio del bar, aveva pubblicamente chiesto scusa:

“Chiedo scusa pubblicamente a (i nomi sono oscurati) e alle altre persone in loro compagnia perché alcune parole già presenti sul biglietto sommate ad una parola, aggiunta da me dopo, hanno offeso le loro persone, sono sempre state ottime clienti, persone rispettose e che meritano il massimo rispetto, specialmente il mio. Vi chiedo scusa e desidererei farlo personalmente”.

Ma a quanto pare non è bastato: le scuse sono state rifiutate e cancellate poco dopo. Questo il racconto delle tre clienti,

“Siamo un gruppo di amiche che ama divertirsi insieme. Frequentiamo diversi locali, soprattutto dove c’è musica o dove vengono organizzati particolari eventi. Consumiamo, paghiamo, non abbiamo mai dato problemi. L’altra sera eravamo in quattro e visto che siamo a Carnevale ci siamo recate al locale vestite di nero con una mascherina e delle orecchie da gatto. Nulla di volgare o di trasgressivo”.

Salvo poi scoprire alla cassa di essere state sbeffeggiate e in malo modo:

“Quando il barista ha preso il foglietto – ha raccontato una delle signore – mi è scappato l’occhio su quanto era scritto in fondo. Ho pensato di essermi sbagliata, di aver visto male. Lui a quel punto con la penna ha provato a cancellare le offese, ma che sono comunque ben visibili.

Le scuse non sono sufficienti. Noi frequentiamo quel locale da anni e abbiamo portato decine e decine di clienti. Quella che abbiamo ricevuto è un’offesa gratuita che non intendiamo perdonare così, come nulla fosse successo. Ci sentiamo danneggiate, ferite e per quanto ci riguarda la cosa non finirà qui“.