Turchia, fallito golpe, come la gente cercava rifugio nelle sparatorie FOTO

Pubblicato il 16 Luglio 2016 - 10:30 OLTRE 6 MESI FA
Turchia, fallito golpe, come la gente cercava rifugio nelle sparatorie FOTO

Turchia, fallito golpe, come la gente cercava rifugio nelle sparatorie Nella FOTO: Ankara sparatorie in corso al mattino di sabato

Turchia, fallito golpe militare. Ci sono ancora scontri ad Ankara, testimoniati da questa foto in cui si vedono uomini a terra nell’erba di un giardino pubblico, anche se la situazione sembra ormai saldamente nelle mani delle forze fedeli alla Repubblica e al suo presidente Recep Erdogan. Il Governo sta consolidando la situazione, con una serie di arresti, oltre 1500 miliari, tra cui 3 generali e 29 ammiragli.

Le sacche di resistenza sono state notevoli, ancora nella mattina avanzata c’è stata a Ankara la resa di 200 soldati che sono usciti disarmati dal quartier generale militare di Ankara e si sono arresi alla polizia.

I carri armati dei golpisti sono usciti dalle caserme venerdì sera al tramonto e hanno cominciato a sferragliare nelle strade, a quell’ora piene di gente. Ci sono stati atti di coraggio, di eroismo in alcuni casi, che hanno permesso alle forze fedeli a Erdogan di ribaltare la situazione. Decisivo è stato l’atteggiamento della Polizia, che si è apertamente schierata contro i golpisti inaggiando battaglia.

Mentre i golpisti invitavano la gente a restare in casa e annunciavano di avere in mano la Turchia, proclamando la legge marziale e il coprifuoco e che avevano detto ai cittadini di restare in casa e non uscire in strada, strade e piazze delle principali città della Turchia sono state invase dalla gente, in mezzo alla quale si trovavano schiere di poliziotti in borghese, che non si è fatta intimidire dallo spiegamento di forze dei militari e ha bloccato i carri armati, talvolta letteralmente anche a petto nudo.

Il bilancio di 90 morti e oltre mille feriti fa capire quanto siano stati aspri gli scontri; secondo le fonti turche, la maggior parte di morti e civili sono civili.

Mentre volavano i proiettili, nella notte come nella mattina di sabato, molti hanno cercato copertura come possibile: chi dietro un guard rail, chi buttandosi a faccia in giù sull’erba di un parco.