Venezia, fondali laguna distrutti dal passaggio delle grandi navi e dai rifiuti: le FOTO del Cnr
Pubblicato il 5 Giugno 2019 - 15:04 OLTRE 6 MESI FA
ROMA – Dopo la collisione tra la nave da crociera Msc Opera con un battello in prossimità del molo di San Basilio, a Venezia si torna a parlare dell’impatto che hanno le grandi navi sui fondali della laguna. Ogni volta che una nave lunga oltre 300 metri entra dalla bocca di Malamocco, sui fondali si scatena un maremoto che solleva montagne di sedimenti e detriti. Si tratta di navi che, alle volte, superano anche le 100mila tonnellate di stazza: i detriti che finiscono sospesi vanno in tutte le direzioni in attesa che le maree buttino fuori dalla laguna questo milione di metri cubi l’anno.
Gli effetti di queste navigazioni sono ora visibili nelle immagini che l’Ismar, l’Istituto di scienze marine del Cnr di Venezia. Sono immagini “sonore” scattate in profondità grazie ad un ecoscandaglio ad alta risoluzione che mostrano l’impatto del traffico marittimo: a pubblicarle è la rivista Scientific Reports (Nature).
A transitare davanti al bacino di San Marco per poi costeggiare Punta della Dogana fino ad infilarsi nel canale della Giudecca con manovre complicatissime sono circa un migliaio di grandi navi da crociera. A queste si sommano più di tremila navi cargo che vanno su e giù tra Malamocco e Marghera, e un numero imprecisato di vaporetti, barche e barchini. Il risultato sono fondali martoriati con crateri, buche e solchi scavati da chiglie o eliche che provocano anche un aumento della forza di maree e correnti.
Poi, come se non bastasse, ci sono i rifiuti. Fabio Trincardi, direttore dell’Ismar-Cnr, parla di “una terra dei fuochi subacquea” emersa dai rilevamenti effettuati con l’ecoscandaglio: “Sul fondo dei canali abbiamo trovato di tutto, vecchie barche, copertoni, rottami ed elettrodomestici. Per incuria, dolo o inconsapevolezza c’è ancora chi pensa alla laguna come ad una discarica, tanto non si vede. Ora invece possiamo vedere tutto”.
Fonte: Corriere della Sera