Matteo Renzi come Capitan Miki: “Le faccende troppo lunghe non mi piacciono”

Pubblicato il 12 Agosto 2014 - 06:46 OLTRE 6 MESI FA
Le faccende troppo lunghe non mi sono mai piaciute, facciamola finita"

Capitan Miki in azione. Solo le pistole ci convincono che non si tratta di Matteo Renzi. E anche il fatto che il fumetto è degli anni ’50

“Le faccende troppo lunghe non mi sono mai piaciute, facciamola finita”.

Non è Matteo Renzi a pronunciare queste parole perentorie, anche se la frase appartiene al suo armamentario verbale, ma è Capitan Miki, personaggio di un fumetto uscito la prima volta 63 anni fa, nel luglio 1951 riproposto nei mesi scorsi in abbinata con il Sole 24 Ore.

La differenza tra Matteo Renzi e Capitan Miki è solo nella uniforme: non boy scout ma ranger; e nelle pistole fumanti in pugno a Capitan Miki. Grinta e parole però li accomunano e che somiglianza davvero.

Capitan Miki è un ranger del Nevada, una specie di ragazzo prodigio che in poche puntate è passato per sergente, tenente e capitano per poi lì fermarsi, forse perché un grado superiore gli avrebbe imposto obblighi d’ufficio incompatibili con le sue straordinarie avventure.

Capitan Miki non perde mai e si riprende da una momentanea battuta d’arresto nello spazio di un respiro. Conosce la lotta giapponese, tira pugni come un boxeur professionista e soprattutto spara meglio di tutti, battendo tutti nel’arte di estrarre per primo la pistola dalla fondina.

Se si seguono per un certo numero di album le avventure di Capitan Miki, a ogni avventura cresce l’impressione che il personaggio sia reale e appartenga alla cronaca politica di oggi in Italia, fino alla scoperta clamorosa: ma è proprio Matteo Renzi.