Balene e delfini, si chiamano per nome e fanno pettegolezzi

di redazione Blitz
Pubblicato il 19 Ottobre 2017 - 10:52 OLTRE 6 MESI FA
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Balene e delfini, si chiamano per nome e fanno pettegolezzi

MANCHESTER – Si chiamano per nome e amano spettegolare. In sostanza balene e delfini non sono poi tanto diversi da noi umani. Vivono organizzati in piccoli gruppi all’interno dei quali hanno delle relazioni complesse, e usano un linguaggio diverso da gruppo a gruppo, come i dialetti umani.

La scoperta, che potrebbe aiutare a comprendere anche il comportamento umano, è pubblicata sulla rivista Nature Ecology & Evolution. Si deve ai ricercatori coordinati dalla biologa Susanne Shultz dell’università britannica di Manchester. La ricerca non riguarda solo l’intelligenza di balene e delfini, ma va oltre: “Dobbiamo capire che cosa rende gli esseri umani diversi dagli altri animali e per farlo abbiamo bisogno di un gruppo di controllo: rispetto ai primati i cetacei sono un gruppo più alieno” ha spiegato uno degli autori, Michael Muthukrishna, della Scuola di economia e scienze politiche di Londra.

Studiando il comportamento di 90 specie di delfini, balene e focene, è stata scoperta una lunga lista di comportamenti simili a quelli dell’uomo e di altri primati. Questi cetacei, come l’uomo, sono degli esseri molto sociali: collaborano per il vantaggio reciproco, giocano insieme, e insegnano dei comportamenti, come le tecniche di caccia, ai compagni del gruppo. Come gli esseri umani, inoltre, anche delfini e balene usano linguaggi diversi, come dei dialetti differenti per ogni gruppo, e si chiamano per nome usando fischi unici per i singoli individui.

Tutte queste caratteristiche sociali e culturali, secondo gli esperti, sono legate alla dimensione del cervello di questi cetacei, e alla sua espansione. “Come umani, la nostra capacità di interagire e coltivare le relazioni sociali ci ha permesso di colonizzare quasi tutti gli ecosistemi del pianeta. Le balene e i delfini hanno cervelli eccezionalmente grandi e anatomicamente sofisticati e, quindi, hanno creato una cultura marina simile” ha rilevato Shultz. “Questo significa – ha aggiunto – che l’evoluzione del cervello, della struttura sociale e della ricchezza comportamentale dei mammiferi marini offre un unico e suggestivo parallelo con gli esseri umani e con altri primati”.