Cinghiali a Roma e altri incontri animali. Zoo capitale: pappagalli, coccodrilli, rane toro…

di Redazione Blitz
Pubblicato il 31 Marzo 2017 - 07:00 OLTRE 6 MESI FA
Cinghiali a Roma e altri incontri animali. Zoo capitale: pappagalli, coccodrilli, rane toro...

Cinghiali a Roma e altri incontri animali. Zoo capitale: pappagalli, coccodrilli, rane toro…

ROMA – Cinghiali a Roma e altri incontri animali. Zoo capitale: pappagalli, coccodrilli, rane toro… Cinghiali e scoiattoli rossi, rane toro e pappagalli parrocchetti, gabbiani e boa costrictor, furetti e sparvieri… Siamo nel Libro della Jungla o in una città, anzi in quella che per prima ha concepito il concetto di metropoli?

Siamo a Roma, immenso zoo compreso tra il raccordo anulare e le rovine dell’urbe che fu. Maria Lombardi del Messaggero ha pubblicato un breve resoconto dell’emergenza fauna interna, improvvisamente allargatasi dai classici cane/gatto/topo e zanzara alla dimensione ambientale di un centro della foresta amazzonica.

L’emergenza cinghiali. Segno dei tempi e degli accorpamenti delle forze dell’ordine è il fatto che a Roma debbano essere i Carabinieri a Roma a occuparsi dell’emergenza cinghiali. I carabinieri forestali sono stati costretti a diramare, specie per la zona nord della Capitale, un vademecum alla popolazione su come gestire eventuali, e non più così rari, incontri con il quadrupede, in genere mansueto e disinteressato alle cose degli uomini.

Ma talvolta imprevedibile e pericoloso, di sicuro impressionante se ti capita di investirne uno sulla Cassia, dove purtroppo uno scooterista ci è morto. O quando te lo ritrovi grufolante in mezzo ai rifiuti di un cassonetto a Roma ovest, o zompettante per via Baldo degli Ubaldi, o mentre sbuca inatteso dal fogliame al parco del Pineto.

La mossa del torero. “Il cinghiale – spiega il colonnello Carlo Costantini, Comandante Gruppo Carabinieri Forestale di Roma – tende sempre a fuggire l’uomo e diventa pericoloso solo se ferito o impossibilitato alla fuga. E’ fondamentale, così, non frapporsi mai fra lui ed una possibile via di fuga. Nel raro caso in cui il cinghiale tendesse a ‘caricare’ – specifica Costantini – si può adottare la strategia del ‘torero’, scansandosi repentinamente all’ultimo momento”.

Benvenuti a zoolandia. Olè, allora. Scampati agilmente al cinghiale, non abbassate la guardia. Perché Roma è diventata uno zoo a cielo aperto fonte di attrazione per le più diverse specie aliene del pianeta. Siamo nel vortice di una globalizzazione aggressiva anche nel mondo degli animali, ormai disabituati alle foreste e più a loro agio con le mille luci della città traboccante di prelibata immondizia.

Non è l’unica invasione. Ci sono i pappagalli parrocchetti che assediano rami e parchi, tutt’altro che innocui. «Rosicchiano le cortecce degli alberi esponendoli a malattie e pericolo di crolli», aggiunge Coppola. «E sono anche competitori con i nostri uccelli per la nidificazione».

Le tartarughe a guance rosse, quelle che provengono dagli Stati Uniti, piccole come una moneta quando si comprano, poi crescono e in tanti le abbandonano nei laghetti dei parchi. Mangiano le uova delle nostre tartarughe emys e le minacciano.

Gli scoiattoli grigi messi in libertà stanno facendo scomparire gli scoiattoli rossi e neri. Guerra anche nei cieli, adesso sono i gabbiani a dominare (c’è chi azzarda siano ormai 40mila) e i piccioni in ritirata. Avvistati in città furetti, baby coccodrilli, draghi barbuti, boa constrictor, civette, sparvieri, gheppi, istrici: animali tenuti in cattività che i padroni hanno lasciano in strada o davanti alle cliniche veterinarie.

La globalizzazione è anche animale. Dalla rana toro americana al tamia siberiano e al gambero rosso della Louisiana, sono 232 le specie aliene censite nel Lazio nel corso del progetto Pasa. (Maria Lombardi, Il Messaggero)