Francia/ Crisi dei ristoranti. Sarkozy gli concede uno sconto fiscale ma l’ottimismo è ancora lontano

Pubblicato il 1 Luglio 2009 - 19:30 OLTRE 6 MESI FA

In Francia i ristoranti e i bar sono una lobby in crisi. Da anni, il giro d’affari della ristorazione francese subisce una contrazione inesorabile. Nel 1960 il suolo francese era punteggiato da 200 mila bar, oggi sono 38mila, e ogni anno sono 2000 quelli costretti  a chiudere. Una situazione che per la sua gravità richiedeva da tempo un intervento dei poteri pubblici e a cui il governo Sarkozy ha cercato di porre un rimedio approvando, con una legge che sarà effettiva dal 2 luglio, la riduzione dell’Iva dal 19.6% al 5.5%.

La riduzione del carico fiscale costerà ai francesi circa 3.3 miliardi di euro. In compenso, il governo si aspetta che entro il 2011 la manovra creerà  40mila nuovi posti di lavoro, di cui la metà occupati da giovani. Attendendo i bilanci futuri, i ristoratori si mostrano parzialmente soddisfatti, anche se la speranza che il trend negativo si inverta sicuramente non è diffusa.

Hanno fatto una grande “connerie” afferma il proprietario di un ristorante parigino. «La gente preoccupata dei soldi non verrà perché abbasso i prezzi di due euro». Infatti, se lo sconto finale è un sollievo, non è comunque la panacea; è difficile, sottolineano in molti che si riesca al contempo ad alzare i salari, ridurre i costi, creare nuovi posti.