Grecia: souvlaki batte Big Mac, a Salonicco chiude l’ultimo McDonald’s

di Redazione Blitz
Pubblicato il 26 Agosto 2013 - 16:30 OLTRE 6 MESI FA
Grecia: Souvlaki batte Big Mac, a Salonicco chiude l'ultimo McDonald's

La filiale del McDonald’s a Salonicco che ha chiuso i battenti. Ora in tutta la Grecia ne restano solo 2 ad Atene

ATENE, 26 AGO – Souvlaki batte Big Mac: nella Grecia in crisi, chi ha fame preferisce la cucina locale ai fast food d’importazione tipo McDonald’s. Degli iniziali 11 McDonald’s che negli ultimi anni sono stati aperti in Grecia, oggi ne restano solo due, ad Atene, dopo che a Salonicco ha chiuso l’ultimo ristorante, che aveva aperto nel 1994.

I tradizionali souvlaki – i saporiti bocconcini di carne di pollo o di maiale alla griglia infilzati su uno spiedino che sono una pietra miliare nella cucina ellenica – hanno infatti ormai sonoramente battuto il fast-food arrivato nel Paese da oltre 30 anni e destinato, in apparenza, a sbaragliare i rivali sul mercato.

Al crollo del Big Mac nei gusti – e soprattutto nei portafogli – dei greci ha dedicato un servizio il quotidiano ateniese Kathimerini, ripreso da Ansamed.

Una dimostrazione lampante viene dalla chiusura, il mese scorso, dell’ultimo punto vendita della catena di fast-food statunitense McDonald’s ancora in attività nella città di Salonicco (un milione di abitanti fra città e hinterland, secondo centro della Grecia). Il ristorante era in un certo senso la “nave ammiraglia” della multinazionale californiana, visto che aveva aperto i battenti nel 1994 proprio sul frequentatissimo angolo tra le vie Egnatia e Santa Sofia e a un tiro di sasso dal porto.

Nonostante dallo scorso primo agosto il governo di Atene, nel tentativo di incrementare i consumi ed avere maggiori introiti fiscali, abbia deciso di tagliare temporaneamente di 10 punti l’Iva sui servizi di ristorazione (passando al 23 al 13% sino alla fine di dicembre) il danno al settore era già stato fatto.

Inoltre non tutti i locali o le catene di ristoranti – come McDonald’s – sono rientrati nei criteri per poter abbassare l’Iva, con il risultato che il gestore del più vecchio McDonald’s di Salonicco non ha potuto rinnovare il contratto d’affitto.

La crisi ha naturalmente danneggiato altri famosi “brand” anche locali come la greca Goody’s, fondata a Salonicco nel 1975, che pure vende un burger con patatine fritte e una bibita a soli tre euro. Molti Goody’s sono stati chiusi negli ultimi tempi, ma comunque la catena, insieme con i suoi Flocafè, rimane ancora la maggiore, con oltre 150 locali in tutto il Paese.

In base all’ultimo bilancio di esercizio, gli introiti della Goody’s nel 2012 sono scesi a 212,36 milioni di euro rispetto ai 278,44 milioni dell’anno prima, con un crollo del 23,7%. Il totale delle vendite in tutti i locali Goody’s è diminuito del 28% mentre la quota di mercato dell’azienda è passata all’11,6% rispetto al 12,7% del 2011.

In teoria, però, l’industria del fast-food avrebbe dovuto ottenere risultati migliori considerando il fatto che, in tempi di crisi economica, la gente tende a consumare cibi più a buon mercato. Invece, sembra che il calo del potere d’acquisto e il picco della disoccupazione giovanile (58,7% degli under 25 a giugno) – il principale obiettivo di mercato della catene di fast-food – abbia avuto come risultato un crollo dei consumi di cibo “mordi e fuggi”. D’altra parte, uno studio ha rilevato che a fronte del calo del fast-food, è rimasto alto il consumo dei tradizionali spuntini greci come le ciambelle di pane (koulouri), le tyropite (focacce di pasta sfoglia al formaggio) e i souvlaki.

Esperti del settore alimentare, inoltre, si aspettano che – continuando a imperversare la crisi economica – alcune catene di panifici e pasticcerie come i ben noti Veneti Food Hall, Choriatiko, Apollonion ma anche le più piccole rosticcerie tradizionali rimpiazzeranno ben presto i locali fast-food in quanto sono in grado di offrire al consumatore una maggiore varietà di scelta a prezzi decisamente più bassi.