Parigi: “Festin Nu”, ristorante dove si mangiano insetti. Cavallette, cimici…

di Francesco Montorsi
Pubblicato il 24 Ottobre 2013 - 06:47| Aggiornato il 25 Ottobre 2013 OLTRE 6 MESI FA
Parigi: "Festin Nu", ristorante dove si mangiano insetti. Cavallette, cimici...

Parigi: “Festin Nu”, ristorante dove si mangiano insetti. Cavallette, cimici…

PARIGI – Che ne direbbe di cominciare con una cimice d’acqua gigante adagiata su una morbida foglia di indivia con peperoni in agrodolce? O forse preferisce una cavalletta in foglie d’ostrica con uovo di quaglia?

Dal 12 ottobre, un ristorante di Parigi, il «Festin Nu», propone ai suoi avventori cibi a base di insetti. Il giovante cuoco e imprenditore, Elie D’Aviron, 26 anni, prepara per gli entomovori provetti o debuttanti cavallette, cimici d’acqua, vermi della farina, ed altri prodotti biologici. Il tutto cucinato con salse francesi.

D’Aviron tiene a precisare che il suo non è un ristorante a base di insetti. Affianco alle cavallette, si trova anche il filetto alla «sauce bourguignonne» o il magret de canard. Ma la filosofia è quella di «aprirsi ad una fonte di proteine più ecologica della carne o del pesce».

Nonostante le possibilità di cottura o condimento siano limitate, lo chef non si accontenta – e ci mancherebbe – di servire gli insetti nature. «Mescolo – spiega il cuoco – i sapori e le consistenze. Lo scopo è trovare un modo di integrare gli insetti, le cui note sono nuove, in un sistema di sapori già conosciuti». Gli insetti vengono acquistati dal ristorante per 500 euro al chilo e sono consegnati secchi e disidratati in modo da «conservare il loro sapore sottile».

L’entomofagia, l’alimentazione a base di insetti, è una tradizione presente in molte culture. L’Europa è più l’eccezione che la regola. Se nel vecchio mondo, il consumo di insetti è pressoché inesistente, in Africa, in Asia, e in qualche paese dell’America del Sud non è difficile degustare una cavalletta abbrustolita o una scodella di riso alle larve. Gli insetti sono parte regolare dell’alimentazione di circa 2 miliardi di persone.

Il consumo di insetti dovrà aumentare nei prossimi anni. A dirlo non è un fanatico di cavallette in agrodolce ma la Fao, l’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura. In un mondo con risorse limitate, gli insetti rappresentano una fonte di nutrimento da valorizzare. Alcune specie di insetti contengono un apporto calorico uguale e a volte maggiore della carne di pollo o di manzo.

Si tratta inoltre di una fonte di nutrimento rinnovabile e onnipresente. Come tutti sanno, infatti, gli insetti si trovano dappertutto. Questi si riproducono e crescono rapidamente e, per prosperare, necessitano poche cure, poco cibo e poca acqua. Sono conosciute, al giorno d’oggi, 1400 specie di insetti commestibili.

Nonostante i potenti tabù culturali, l’Europa sta muovendo i primi lenti passi verso l’entomofagia. L’università di Wageningen, nei Paesi Bassi, promuove da anni l’alimentazione a base di insetti all’interno del suo programma dedicato alla sicurezza alimentare. Da qualche anno esiste Micronutris la prima società europea che alleva e vende, anche su internet, insetti commestibili. Perché non prenotare un sacchetto di grilli secchi? Invece dei soliti baci, perché non regalare per San Valentino una tavoletta di cioccolato agli insetti croccanti?

Insomma, quello degli insetti è forse un tabù destinato a scomparire in Europa.

L’insetto è il futuro dell’hamburger.