Ozzy Osbourne esperto di “Salute” per il Rolling Stone. E intanto gli scienziati cercano di capire come mai sia ancora vivo

Pubblicato il 9 Luglio 2010 - 08:45| Aggiornato il 10 Luglio 2010 OLTRE 6 MESI FA

Il magazine Rolling Stone ingaggia un nuovo columnist per seguire la rubrica dedicata alla “Salute”. Niente di strano, se non fosse che la “penna” in questione è quella di Ozzy Osbourne, il “padrino dell’Heavy Metal”, conosciuto in tutto il mondo per l’abuso di sostanze alcoliche e stupefacenti, che lo hanno lasciato quantomeno “provato” a livello fisico e cerebrale.

Ozzy, che dopo l’uscita dell’ultimo disco “Scream” e il nuovo tour sta vivendo una nuova “primavera” professionale, risponderà alle domande di salute che i lettori gli proporranno attraverso il sito di Rolling Stone su tre numeri della rivista: quello del 23 luglio, del 6 agosto e del 20 agosto.

Non si sa però quanto i consigli potranno essere affidabili, visto il passato del cantante del Black Sabbath, costellato dagli eccessi. Anche se il “Principe delle tenebre”, a quanto riportato dall’Huffington Post, nei mesi scorsi ha già accumulato esperienza nel campo, firmando una analoga rubrica di “Salute” sul britannico Sunday Times.

Potrebbe essere l’occasione buona per i ricercatori americani, che da tempo stanno cercando di risolvere il vero mistero e capire come mai Ozzy sia ancora vivo, nonostante i 40 anni di “vita spericolata”, per dirla alla Vasco Rossi.

A quanto riferito da Sky News, infatti, gli scienziati della Knome, una società americana che si occupa di genetica, starebbero mappando il genoma del rocker inglese per capire come sia potuto sopravvivere a anni di eccessi.

Attraverso un campione del sangue prelevato dall’ex leader dei Black Sabbath, che ormai ha 61 anni, i ricercatori sperano di capire come mai alcune persone resistano di più di altri alle droghe e all’alcol. Osbourne, infatti, ha alle spalle una complessa storia di abusi, che lo portò, in un certo periodo della sua carriera, a bere almeno quattro bottiglie di cognac al giorno. Per non parlare del resto.