Il razzismo fa male al cervello: “Riduce l’empatia verso l’altro”

Pubblicato il 27 Maggio 2010 - 17:34| Aggiornato il 28 Maggio 2010 OLTRE 6 MESI FA

Il cast del film "Bianco e Nero", incentrato proprio sul razzismo

Il razzismo fa male: riduce l’empatia e quindi la capacità di immedesimarsi nel dolore dell’altro se é di razza diversa. E’ quanto emerso da uno studio coordinato da Alessio Avenanti dell’Università di Bologna pubblicato sulla rivista Current Biology.

E’ emerso che se siamo preda di un pregiudizio razziale, nella mente si forma una sorta di ‘filtro’ che rende più difficile sentire il dolore dell’altro se è di pelle diversa dalla nostra. I ricercatori hanno coinvolto italiani e africani residenti in Italia e misurato il loro razzismo latente (cioé il pregiudizio razziale inconscio misurato con test psicologici ad hoc).

Poi li hanno sottoposti al test dell’empatia che consiste nel far loro osservare la mano di una persona punta da un ago e vedere la reazione del cervello dell’ossservatore a questa ‘tortura’.

E’ emerso che più forti sono i sentimenti razzisti, minore è l’empatia provata per il dolore provato dalla mano dell’altra razza. “Poi abbiamo dimostrato – spiega Avenanti – che è proprio il pregiudizio razziale a ridurre l’empatia e quindi che noi siamo di natura egualmente empatici con tutti, ma i condizionamenti culturali possono sopprimere questa nostra capacità innata”.