Luigi Pedrazzi morto: fu fondatore de Il Mulino e primo vice sindaco cattolico di Bologna

di Redazione Blitz
Pubblicato il 28 Giugno 2017 - 08:24 OLTRE 6 MESI FA
Luigi Pedrazzi morto: fu fondatore de Il Mulino e primo vice sindaco cattolico di Bologna

Luigi Pedrazzi morto: fu fondatore de Il Mulino e primo vice sindaco cattolico di Bologna (foto Ansa)

BOLOGNA – Luigi Pedrazzi è morto a Bologna a 89 anni: fu primo vice sindaco cattolico di Bologna, fondatore del Mulino, consigliere ascoltatissimo di Romano Prodi che lo chiamava “l’ulivicoltore bolognese”. Cattolico progressista, uomo di vasta cultura, da sempre vicino a don Luigi Dossetti, Pedrazzi è stato tra i fondatori della rivista ‘Il Mulino’, dove ha ricoperto il ruolo di direttore della rivista, presidente della società editrice, dell’Istituto Cattaneo e infine dell’Associazione. E’ stato autore di numerosi saggi e pubblicazioni, ma è stato anche un’intellettuale che amava sporcarsi le mani: per anni consigliere comunale, animatore instancabile di iniziative giornalistiche e politiche, sempre alla ricerca del dialogo e sempre con la convinzione che il dialogo, per essere vero, deve essere praticato.

Soprattutto il dialogo fra cattolici e comunisti, un tema così affascinante nella sua città, Bologna, la città di Dossetti e di Dozza, che riusciva ad essere contemporaneamente comunista e papalina. Fino a diventare, nel 1995, vicesindaco di Valter Vitali e il primo cattolico a ricoprire quel ruolo nella storia della città. Con Luigi Pedrazzi se ne va una delle presenze più importanti dei cattolici nella politica italiana. Tutto il suo percorso personale e politico ha avuto come faro conduttore la volontà di costruire il dialogo: fra credenti e non credenti, in primis, ma anche fra credenti di diverse religioni. La politica italiana perde quello che per certi versi è stato un precursore di scelte che continuano a segnare l’orizzonte politico attuale, mentre la società e la cultura perdono un uomo che non si risparmiava per le cause in cui credeva: la pace, la lotta alla povertà, la partecipazione democratica e la pratica della libertà. Anche quando queste cause non andavano bene al partito di riferimento o alla stessa Chiesa cattolica di cui si è sempre orgogliosamente sentito parte.