Saviano non va a Forlì dopo polemiche sul liceo che obbliga studenti a comprare il suo libro

di Edoardo Greco
Pubblicato il 18 Gennaio 2017 - 13:05 OLTRE 6 MESI FA

Roberto Saviano rinuncia a presentare il suo ultimo libro davanti agli studenti di Forlì, dopo le polemiche su una circolare scolastica che avrebbe obbligato gli studenti interessati a partecipare all’incontro a comprare (al prezzo di 16 euro, scontato) “La paranza dei bambini”. Saviano salterà la presentazione perché “non vuole che i ragazzi siano strumentalizzati”.

Cosa è successo? Marco Molinelli, preside del liceo classico “Morgagni” di Forlì, aveva organizzato un incontro con Saviano per il 15 marzo. Sul sito della scuola aveva pubblicato una circolare, la 299, che aveva fatto discutere per questa frase: “L’adesione all’iniziativa deve riguardare l’intera classe con l’acquisto da parte degli studenti del romanzo al costo di 16 euro”.

Sul sito del liceo si leggeva: è “un’importante occasione per incontrare uno degli scrittori più famosi”. Entro il 18 gennaio sarebbero dovute pervenire le adesioni anche del liceo scientifico, dopo di che “l’ufficio stampa di Saviano contatterà l’amministrazione comunale per reperire spazi idonei”.

La circolare incriminata è stata poi rimossa dal sito, ma intanto era scoppiata la polemica, dopo che Il Giornale aveva pubblicato l’articolo “La scuola obbliga a comprare il libro di Saviano“.

Il vicepresidente del Senato Maurizio Gasparri (Forza Italia) su Twitter aveva parlato di “vergogna”, annunciando un’interrogazione al ministro dell’Istruzione Valeria Fedeli. Il leader della Lega Matteo Salvini ha twittato: “Arriva #Saviano e vuoi incontrarlo con la scuola? Studenti di Forlì obbligati dal preside a comprare il suo libro”.

La prima risposta di Saviano alle critiche è stata questa: “Mi hanno chiesto disponibilità a incontrare gli studenti delle scuole superiori e io, come faccio da anni, ho accettato. Ora in rete circola la bufala sull’acquisto obbligatorio di copie del mio libro. Non esiste. Nessun obbligo. Da dieci anni vado nelle scuole e i miei scritti mi fa piacere che vengano letti anche fotocopiati o in copie che passano di mano in mano”.
Il Giornale all’accusa di “bufala” ha risposto linkando la circolare del preside di Forlì.

A quel punto è stato lo stesso preside Molinelli a spiegare: “La circolare è sintetica, e non dice molte cose: le dico a voce. Ad esempio che da anni, con un libraio, come scuola di cui di recente sono diventato preside organizziamo incontri con gli autori. Anche con Saviano la modalità è la stessa. Ogni singola classe sceglie se aderire. Chi aderisce deve leggere il libro, che va acquistato anche perché con l’acquisto si riescono a coprire le spese di organizzazione e di eventuale ospitalità dello scrittore“.

“È un’iniziativa che va avanti da tempo, da Bologna ad Urbino coinvolge una cinquantina di scuole. È la rassegna Rapsodia, scrittori nelle scuole – ha spiegato – ed è sempre stata accolta bene da studenti e famiglie. Nessuna polemica, che io abbia saputo di persona, è stata fatta, né in precedenza né in occasione della circolare relativa a Roberto Saviano. L’acquisto serve agli studenti per leggere il libro, e dunque saper confrontarsi con lo scrittore, e per coprire le spese di ospitalità. Agli studenti va assicurato il massimo sconto possibile per legge, 2 euro nel caso di Saviano, sui 18 del volume. Ogni consiglio di classe decide se aderire o meno. Ma il libro va letto, per preparare gli eventi. È promozione di cultura, no? Nel 2013 al Morgagni abbiamo ospitato Marcello Fois, nel 2014 Paola Mastrocola, nel 2015 Michela Murgia, nel 2016 Fulvio Ervas e Anilda Ibrahimi. Ora tocca a Saviano”.

Il preside dice che i contatti con l’ufficio stampa dell’autore di Gomorra sono stati tenuti da altri docenti e di non conoscere i dettagli, ma è chiaro che “una volta dato il numero di adesioni sarebbe stato concordato con loro e con il Comune un luogo adatto a ospitare l’appuntamento”.

Il preside Molinelli non avrà preso bene la decisione di Saviano, che ha rinunciato ad andare a Forlì, affidando le sue motivazioni a questo post su Facebook: “Non potrò essere a Forlì, ragazzi, e non potrò esserci per tutelare voi e la vostra tranquillità: vi strumentalizzerebbero, cosa che del resto stanno già facendo. So che non avete il timore di metterci la faccia, e per questo vi sono immensamente grato”.

“Mi dispiace molto – ha scritto Saviano – ma non potrò esserci, troveremo un altro luogo, una piattaforma diversa attraverso cui condividere idee. Troveremo una libreria e ci vedremo presto. Promesso. Perché a incontrarvi non rinuncio. Ci sono sempre andato nelle scuole, senza porre condizioni, perché non ho bisogno di obbligare nessuno ad acquistare copie dei miei libri”.

Il preside del liceo Morgagni di Forlì non nasconde la sua amarezza: “Prendo atto di quello che ha deciso Saviano. Dispiace a me ma anche agli studenti che sia andata così”.