Editoria, nel 2013 pubblicità in calo del 20%. Ma dall’online più 30%

di redazione Blitz
Pubblicato il 16 Aprile 2014 - 16:06 OLTRE 6 MESI FA
Nel 2013 editoria in calo

Editoria ancora un anno col segno meno

ROMA – Ancora un anno col segno meno per l’editoria: dopo il tonfo del 2012 anche nel 2013 calano i ricavi pubblicitari nei quotidiani e nei periodici e di conseguenza anche la loro incidenza sul fatturato totale; ma allo stesso tempo aumentano del 30,2% i ricavi generati da servizi ed editoria online.Lo si legge nel rapporto Fieg “La stampa in Italia 2011-2013”, secondo cui “la ripresa che s’intravede avrà un impatto assai limitato sul settore”.  I ricavi di quotidiani e periodici hanno registrato cali a due cifre, a fronte di una discesa dei costi contenuta:

Nel 2013 – si legge nel rapporto – il fatturato pubblicitario dei quotidiani è sceso del 19,4%. La caduta stimabile dei ricavi editoriali è dell’11,1%, solo in parte attenuata dalla maggiore tenuta dei ricavi da vendita delle copie (-6,5%), grazie agli incrementi di prezzo intervenuti nell’anno. L’andamento negativo del fatturato è stato accompagnato da una diminuzione dei costi molto più contenuta.

Male anche i periodici: nel 2013 la caduta del fatturato è stata del 12,7% e dal 2006 al 2013 i ricavi pubblicitari sono diminuiti di quasi 630 milioni di euro (-60%).

“Il 2013 – sottolinea il rapporto – è stato un anno molto difficile per la pubblicità a mezzo stampa. Secondo l’Osservatorio FCP, il calo del fatturato complessivo dei quotidiani e dei periodici è stato del 21,2%. Più ampio è stato l’arretramento dei periodici (-24,4%), rispetto ai quotidiani (-19,4). Per quanto più in particolare riguarda i periodici, si può osservare come settimanali (-25,1%) e mensili (-24,6%) abbiano subito, in misura non dissimile, sensibili diminuzioni degli introiti pubblicitari. L’evoluzione particolarmente negativa della pubblicità a mezzo stampa ha avuto come corollario il ridimensionamento del peso relativo dei ricavi pubblicitari sul fatturato editoriale dei quotidiani. Nel 2010 l’incidenza era del 47%; nel 2012 si è ridotta al 44,3%”.

“È interessante come dato storico ricordare – spiega lo studio della Fieg – che nel 2000 i ricavi pubblicitari dei quotidiani rappresentavano il 58% del fatturato tipico. Nel 2013, le stime formulate in base ai dati forniti da 46 testate quotidiane consentono di prefigurare un’ulteriore contrazione del peso relativo della pubblicità sul fatturato che dovrebbe attestarsi intorno al 44,1% . L’andamento negativo della pubblicità trova riscontro anche sul piano delle pagine. Tra il 2010 e il 2012, le percentuali di pagine pubblicitarie sul totale delle pagine stampate sono scese dal 33,1% al 29,4%. Tra il 2011 e il 2013, ad un fatturato editoriale derivante da pubblicità e vendite delle copie complessivamente in calo del 19,9%, ha corrisposto un incremento dei ricavi generati da servizi ed editoria online del 30,2%. Questi ultimi ricavi, che nel 2011 rappresentavano il 3,9% del fatturato complessivo, nel 2013 sono saliti al 6,4%”.

“Nell’ultimo mese del 2013 e nella prima parte di quest’anno – sottolinea il rapporto – si sono manifestati segnali di ripresa nel quadro economico del paese”, che “continuerà ad essere trainata dalla componente estera della domanda globale e, in misura più limitata, da quella interna alla cui evoluzione sono legati i consumi di carta stampata”.

“La ripresa che s’intravede avrà dunque un impatto assai limitato sull’editoria giornalistica, i cui problemi sono allo stesso tempo strutturali e congiunturali”.