Google vuole cambiare colore ai link: da blu a nero

di redazione Blitz
Pubblicato il 10 Maggio 2016 - 15:59 OLTRE 6 MESI FA
Google vuole cambiare colore ai link: da blu a nero

Google vuole cambiare colore ai link: da blu a nero

SAN FRANCISCO – Google vuole cambiare il colore dei link da blu a nero. Da ieri il motore di ricerca sta testando il restyling con un ristretto numero di utenti, presentando loro una diversa grafica nella pagina dei risultati. Motivo? L’ultimo cambio di colore ha portato nelle casse dell’azienda 200 milioni di dollari di ricavi in più in un anno.

Si trattò all’epoca di una minuscola variazione di tonalità per restituire all’utente link meno fastidiosi alla vista e più invitanti al click. Ma questa volta il cambiamento sarebbe drastico. Tant’è che le prime risposte pare che non siano state propriamente positive. Il blu è ormai un colore istituzionale del web, ne costituisce la grammatica e cambiarlo potrebbe non avere gli stessi effetti remunerativi della scorsa volta.

Lo spiega bene Lorenzo Longhitano sul quotidiano La Stampa:

 

La consuetudine di rappresentare in blu i collegamenti non è solo funzionale, ma anche vecchia quasi quanto il web stesso: ai tempi della sua invenzione i contenuti che vi circolavano erano per lo più testuali, e il browser più in voga li visualizzava con caratteri neri su sfondo grigio; tra le 14 rimanenti gradazioni di colore disponibili allora, l’unica in grado di mettere in risalto i link senza infastidire troppo i lettori era il blu elettrico. Così venne scelto questo colore, che col tempo è diventato prima una consuetudine e poi un pezzo della grammatica del www.

Google è pur sempre un soggetto singolo; anche se dovesse optare per il cambio cromatico nella pagina dei risultati (e in Google Docs, dove si sono visti altri esperimenti), il resto della Rete potrebbe continuare ad adottare il blu. D’altro canto però è inutile negare l’influenza sugli altri soggetti che Mountain View è capace di esercitare: il suo motore di ricerca resta la porta d’accesso attraverso la quale gran parte degli internauti (da noi circa il 95%) accede ai contenuti online — se Google e Android iniziassero a visualizzare i link in nero inizieremmo in poco tempo a considerarlo la norma.