Grillo spacca La7, Mentana-Travaglio contro Formigli-Telese: telecronaca di un “derby”

di Antonio Sansonetti
Pubblicato il 11 Settembre 2012 - 17:38 OLTRE 6 MESI FA
Giovanni Favia: il fuorionda a Piazzapulita

ROMA – Una rete televisiva, La7, un (non) partito, il MoVimento 5 Stelle di Beppe Grillo, e due fazioni opposte. Da una parte gli anti Grillo Corrado Formigli e Luca Telese, dall’altra i pro Grillo Enrico Mentana e Marco Travaglio, ai quali si aggiungerà presto Michele Santoro.

Fazioni che si sono scaldate dopo lo scoop di Piazza Pulita, la trasmissione di Formigli che ha aperto la sera del 6 settembre la stagione 2012/13 con un fuorionda del grillino Giovanni Favia che denunciava l’assenza di democrazia interna nel MoVimento 5 Stelle, criticando in particolare lo strapotere di Gianroberto Casaleggio.

Ha iniziato Mentana, ospite in studio, già durante la diretta della trasmissione. Il direttore del Tg La7 si è mostrato stupito dal fuorionda ed è apparso evidentemente contrariato. Si è chiesto se Favia avrebbe subito delle spiacevoli conseguenze per quelle confessioni rubate, lo ha chiamato durante un break pubblicitario e sempre in diretta ha riferito la risposta di Favia: “Ho detto quelle cose in un momento difficile, avevo litigato con Casaleggio”. Il giorno dopo sul suo profilo Twitter Mentana si è chiesto: “Fuori onda è legittimo, come è stato per tutti da Fini a Scilipoti, ma è sempre sgradevole. Però perché emerge solo 4 mesi dopo?”. Critiche a Piazzapulita ribadite anche nel Tg delle 20 del 7 settembre.

Marco Travaglio e Luca Telese (LaPresse)

L’8 settembre inizia con un editoriale di Marco Travaglio, in cui liquida lo scoop di Formigli come un “fuorionda-findus” e come una non-notizia.

Il fuorionda-findus del consigliere di 5 Stelle Giovanni Favia, scongelato da Piazzapulita dopo tre mesi di freezer, è la notizia del giorno. Eppure è stranoto che il Movimento fondato cinque anni fa da Grillo e Casaleggio discute da quand’è nato dei suoi problemi di democrazia interna, mentre i partiti che truccano i congressi e le primarie (quando li fanno) e inventano le tessere. […] Le parole di Favia non contengono “notizie”, fatti: sono un lungo sfogo, legittimamente “rubato” da un cronista al bar, contro uno dei due fondatori.

Nello stesso giorno appare un post sul blog di Beppe Grillo, a firma di “Maurizio Ottomano, giornalista freelance”. Ottomano accusa Formigli di aver confezionato lo scoop in combutta con lo stesso Favia, visto che l’audio del fuorionda sarebbe troppo nitido. Un altro gioco di sponda ci sarebbe stato con Luca Telese e il suo nuovo quotidiano Pubblico, nato da una costola del Fatto quotidiano proprio in polemica con la linea troppo “grillina” del giornale di Antonio Padellaro e Marco Travaglio. Gioco di sponda perché Telese avrebbe “tirato la volata” al video per tutta la serata e perché il sito di Pubblico avrebbe rilanciato la notizia alle 22.23, 4 minuti prima della messa in onda del filmato.

Telese “tira la volata” al filmato per tutta la serata, cercando di stare sempre ben sull’argomento “Casaleggio” e lo fa anche dopo, affermando che Favia va lasciato stare e ci si debba concentrare sulla mancanza di democrazia denunciata nel fuori-onda e sulla pericolosità della presunta leadership milanese. Il suo giornale online pubblica un articolo completo sulla clip già alle 22.23, mentre il tutto va in onda alle 22.27 con le rivelazioni che passano su LA7 alle 22.28: preveggenza o più semplicemente preparazione adeguata del pezzo? Favia, poco prima del finto spegnimento di telecamera e microfono, annuncia tranquillamente che vuole offrire un caffè al giornalista “per tutto lo sbattimento”. Ora non si comprende quale sia lo sbattimento: una grande fatica per poco meno di un minuto di intervista o qualcosa su cui si è lavorato, magari a lungo, poco prima? A rigor di logica viene facile pensare alla seconda ipotesi.  

Michele Santoro e Corrado Formigli (LaPresse)

Non si fa attendere la replica punto su punto di Corrado Formigli, che sul blog di Piazza Pulita risponde un po’ a tutti: Mentana, Travaglio, grillini. Con toni un po’ forti parla di “depistaggio azionato attraverso il blog di Grillo e i fiancheggiatori del movimento” (vi include Mentana e Travaglio?):

Viene messa in dubbio l’attualità dell’intervista. […] Risale al 5 giugno scorso, 48 ore prima dell’ultima puntata di Piazzapulita della scorsa stagione. Ovviamente, un’intervista bomba come quella a Favia necessita di verifiche, controlli, di un’inchiesta parallela che offra un quadro completo sul dibattito e le criticità del M5S. Ecco perché decidiamo di preparare il lavoro per il nuovo ciclo della trasmissione […] La messa in onda dell’intervista, il 6 settembre 2012, è preceduta da telefonate ad esponenti del M5S, Favia compreso, che confermano la situazione descritta il 5 giugno. (Ulteriori conferme si sono avute dall’intervista di Favia a Otto e Mezzo, sempre La7, il 10 settembre, Ndr)

A chi solleva l’obiezione dello scoop “tenuto nel cassetto” si può rispondere che […] non esisterebbe il giornalismo di inchiesta e Report, che impiega mesi per chiudere un’inchiesta, avrebbe chiuso i battenti da secoli. Intanto però, su twitter si discute più della tempistica che del contenuto dell’intervista. Strano, no? 

Secondo depistaggio. Sul blog di Grillo compare il post di un “giornalista freelance”, […] che, con l’acume di Ellery Queen, ricostruisce una fantasiosa combine fra Pecoraro e Favia. La prova regina di questo complotto sarebbe che l’audio è di ottima qualità. […] Non viene in mente al nostro fantastico investigatore, per esempio, che un qualunque piccolo microfono ben direzionato e nascosto addosso all’intervistatore possa funzionare davvero? […]  quando Favia dice a Pecoraro “Ti offro un caffè per tutto lo sbattimento”, può riferirsi soltanto a una cosa: la fatica che comporta preparare la combine. Se si fosse informato un po’ meglio, Ellery avrebbe scoperto che Pecoraro, prima di essere ricevuto da Favia, al quale aveva chiesto un’intervista, viene lasciato a fare due ore di anticamera alla regione. Lo sbattimento si riferiva a quella lunga attesa. 

Terzo depistaggio. Il segugio nota che “molto stranamente”, fra gli ospiti della puntata in questione c’è “il più agguerrito nell’attaccare la mancanza di democrazia all’interno di M5S: Luca Telese”. […] come mai il sito di Pubblico mette in rete il contenuto dell’intervista a Favia ben quattro minuti prima della sua messa in onda? “Preveggenza o più semplicemente preparazione adeguata del pezzo”? La risposta è semplice: comunicato stampa. Si chiama così un foglio che viene distribuito dall’ufficio stampa di Piazzapulita circa dieci minuti prima della messa in onda alle agenzie e ai siti web. Fra questi c’è il sito di Pubblico. Il giornalista Federico Mello acchiappa il comunicato e lo mette prontamente in rete esattamente alla 22.23, quattro minuti prima che l’intervista di Favia venga trasmessa. 

Quindi è il turno di Luca Telese, che in un articolo sul sito di Pubblico difende lo stesso quotidiano da lui fondato dalle accuse di antigrillismo a priori e dai sospetti sollevati dal blog di Grillo su un assetto societario dietro il quale ci nasconderebbero un misto di poteri forti e gente troppo vicina ai partiti.

Ecco di nuovo l’ombra di una minacciosa Spectre. L’amministratore delegato, Tommaso Tessarolo, diventa un infiltrato di Mediaset (il fatto vero è che – oltre che aver fondato Current – ha lavorato, per Mediaset). Un altro dei soci, Maurizio Feverati una longa manus dell’agente Beppe Caschetto (Caschetto è molto più semplicemente il mio agente televisivo, Feverati è molto più semplicemente un mio amico da quando come avvocato mi ha assistito nella stesura di due contratti). 

Altro nome, Mario Adinolfi. Grillo lo inserisce addirittura nella società di Pubblico. Non so perchè: non ne fa parte! […] Nel pezzo di Grilloleggio, con un meraviglioso lavoro di ritaglio biografico diventa “un – orrore – giornalista saltato da radio vaticana al tg1”. 

Infine un piccolo schizzetto di fango: il 5% di pubblico appartiene a una societá di produzione mediale di cui è amministratore Lorenzo Mieli. Ovvio che per Grillo sia l’emanazione del padre, Paolo, e – addirittura – l’anello di congiunzione con ben due temibili poteri forti contro di lui: l’Rcs e Montezemolo (perché fidanzato con Clementina, figlia di Montezemolo, ndr). Qui mi sono messo le mani nei capelli: perchè il giorno in cui lasciai il Fatto, Cinzia Monteverdi, amministratrice di quel giornale, urlava per i corridoi: “Ho parlato con Paolo Mieli… Mi ha detto che se suo figlio mettte un solo centesimo in quel giornale lo prende a calci in culo”.

Ricapitolando: Mentana attacca Formigli, Travaglio attacca Formigli, il blog di Grillo attacca Formigli e Telese, Formigli attacca il blog di Grillo e fra le righe anche Mentana e Travaglio, Telese attacca il blog di Grillo. Scene di lotta di penne a La7. E ancora non è arrivato il momento di Michele Santoro (che durante la stagione si alternerà su La7 non senza traumi con la trasmissione di Formigli). Allora il quadro sarà completo: i due “boss” pro Grillo, Santoro e Travaglio, contro gli “scissionisti” anti Grillo, Formigli e Telese. Sullo sfondo Mentana, trait d’union fra Bettino Craxi, Silvio Berlusconi e Grillo.