La Apple corre ai ripari per le polemiche sulla ricezione del nuovo iPhone

Pubblicato il 15 Luglio 2010 - 18:11 OLTRE 6 MESI FA

Gli utenti sono sempre più indispettiti, la bibbia dei consumatori Usa dà il suo parere negativo, si ipotizza un richiamo del dispositivo e il titolo cede in Borsa, il tutto mentre aleggia lo spettro di una class action che potrebbe costare centinaia di milioni. Lungi dal placarsi, le polemiche sull’iPhone 4 continuano a montare, tanto da rendere indispensabile un intervento per arginare la situazione.

Dopo le risposte poco convincenti delle scorse settimane Apple ha convocato i giornalisti: venerdì annuncerà cosa intende fare per risolvere i problemi di ricezione del nuovo melafonino. Lanciato il 24 giugno in cinque mercati, l’iPhone 4 ha avuto un esordio fortunato, con 1,7 milioni di unità vendute in tre giorni.

Parallelamente agli acquisti però sono cresciuti anche i guai a causa di un problema di ricezione legato al design dell’antenna. Di fronte all’aumentare dei reclami Apple sembra aver preso la situazione alla leggera. Da principio ha consigliato usare una custodia protettiva o di cambiare impugnatura del telefono, evitando di toccare l’angolo in basso a sinistra della scocca. In seguito ha parlato di un algoritmo sbagliato che indicherebbe meno “campo” di quello realmente disponibile e ha promesso un aggiornamento del software in grado di risolvere l’inconveniente.

Le risposte non hanno peroò convinto gli utenti. Men che meno hanno convinto Consumer Reports, la bibbia dei consumatori americani, secondo cui ”Apple deve offrire una soluzione gratuita e permanente per risolvere il problema di antenna”. La bocciatura ha alimentato i rumors su un possibile richiamo degli smartphone, portando il titolo a cedere fino al 4,2% nella seduta di martedì scorso. E tutto questo proprio nel momento in cui un giudice californiano ha autorizzato la class action che rappresenterà chi ha acquistato un iPhone dal 29 giugno 2007 abbonandosi all’operatore Usa AT&T.

Con queste premesse, la conferenza stampa di venerdì sembra quindi una corsa ai ripari. Cosa intenda fare l’azienda è difficile a dirsi. Gli analisti ritengono improbabile sia un richiamo degli iPhone, che a Cupertino costerebbe 1,5 miliardi, sia il regalo agli utenti di una custodia, che impatterebbe sui conti per 178,5 milioni. Da Steve Jobs, abituato a mettere a segno colpi vincenti, potrebbe quindi arrivare la rassicurazione di un aggiornamento del software risolutivo. E forse, addirittura, un inaudito mea culpa.