Massacro Novi Ligure, Omar: “Non penso più ad Erika, guardo avanti”

Pubblicato il 20 Febbraio 2010 - 10:24 OLTRE 6 MESI FA

Un passato da dimenticare, un futuro da costruire. Omar Favaro, il giovane condannato insieme all’ex fidanzata Erika per l’omicidio, a Novi Ligure, della madre e del fratellino della ragazza, è da un mese in semilibertà ad Asti ma vuole cancellare quello che è successo quel maledetto 21 febbraio 2001 nella villetta della famiglia De Nardo.

“Il mio passato appartiene solo a me, me lo porterò sempre dentro” dice in un colloquio pubblicato oggi dalla Stampa. “Erika ? Anche lei fa parte del mio passato. Diciamo che oggi mi è indifferente, non m’interessa. Capitolo chiuso”.

Omar è stato condannato a 14 anni di reclusione. Grazie agli “sconti” per buona condotta e ai benefici di legge, da un mese è semilibero, lavora in una cooperativa che si occupa di aree verdi comunali. “Devo guardare avanti – spiega – e voglio ringraziare tutti quelli che mi hanno aiutato e mi stanno aiutando a uscire da quello che è stato. Senza la mia famiglia sarei finito, i miei sono stati straordinari. Mi hanno sempre seguito, guai se non li avessi avuti vicino”.

Adesso Omar deve pensare al suo futuro. “Tra breve – precisa – dovrei uscire definitivamente. Sono in semilibertà da gennaio, i primi permessi li ho avuti nel luglio 2009. Sono un giardiniere, ho un contratto di un anno che scade in dicembre, prendo 600-700 euro al mese. Mi piacerebbe continuare a fare questo lavoro anche dopo, da ‘libero’, anche se la mia aspirazione è un’altra. Mi appassionano i computer, in carcere ho preso la Patente europea. Non voglio sembrare immodesto, ma credo di essere bravino in questo campo”. La prima cosa che farà da libero. “Voglio andare al mare a farmi una nuotata. Sono dieci anni che non ci vado, me lo sogno anche di notte”.