Olimpiadi a Napoli, Cruciani: “Sarebbe come affidare ai rom i gioielli di famiglia”

di redazione Blitz
Pubblicato il 14 Settembre 2016 - 15:20 OLTRE 6 MESI FA
Olimpiadi a Napoli, Cruciani: "Sarebbe come affidare ai rom i gioielli di famiglia"

Olimpiadi a Napoli, Cruciani: “Sarebbe come affidare ai rom i gioielli di famiglia”

NAPOLI – Olimpiadi 2028 a Napoli? Giuseppe Cruciani attacca la proposta del sindaco Luigi De Magistris: “Affidare i Giochi a Napoli è come consegnare in custodia a un campo rom i propri gioielli di famiglia, sperando di vederseli restituiti”, scrive nel suo primo articolo sul quotidiano Libero. E viene coperto di insulti e minacce.

Il cronista de “La Zanzara” di Radio 24 sul quotidiano diretto da Vittorio Feltri ha commentato senza mezzi termini la candidatura di Napoli ai Giochi del 2028, sottolineando che “se non riusciamo, per mille motivi, a portare i Giochi a Roma figuriamoci a Napoli, per il semplice e ovvio motivo che i problemi sarebbero moltiplicati al cubo”.

Poi, considerato che la candidatura è comunque partita, Cruciani ha lanciato alcune provocatorie proposte di nuove discipline sportive: “lo scippo con l’asta, il salto della buca, il lancio della monnezza e la gara al furto dei Rolex”.

Ma alcuni napoletani, forse poco avvezzi alle provocazioni dissacranti del cronista, hanno coperto la sua pagina Facebook di offese e minacce:

“Lota (che significa scoreggia, escremento), pisciazza, munnezza, buone sofferenze, inizia a girare con la scorta. Poi c’ è Luigi Lendano: in chemioterapia, frocio frustrato. Giovanni Di Lorenzo: spero che tu e la tua famiglia venite sterminati da un cancro inguaribile. Dario Improta: ti scasso di mazzate. Un altro: puzzi già di morto, non vediamo l’ora di vederti grondare di sangue”.

In sua difesa Cruciani riferisce alcuni titoli del quotidiano campano Il Mattino sul capoluogo partenopeo: “Gli impianti della città cadono a pezzi”, “Napoli è la città metropolitana con il maggiore indice di criminalità violenta”, un posto dove “le rapine sono più del doppio” rispetto a Milano.

Ma niente. Gli insulti non si placano. E lui scrive:

“Tocchi Napoli e poi muori. In questo Paese puoi dire di tutto, ma non criticare le magnifiche virtù della città campana”.