Pubblico chiude dopo 3 mesi. Redattori contro Telese: “Non ha fatto abbastanza”

Pubblicato il 31 Dicembre 2012 - 12:55 OLTRE 6 MESI FA
Luca Telese (Foto LaPresse)

ROMA – “Pubblico” chiude dopo 100 giorni di pubblicazione. I redattori lo hanno chiamato “un surreale giornalicidio” e se la prendono con l’editore/direttore Luca Telese sostenendo che non ha fatto abbastanza per salvare la sua creatura, nata a metà settembre.

Il 31 dicembre esce in edicola l’ultimo numero di ‘Pubblico’ e la testata è una semplice parola: “Grazie”. Mariagrazia Gerina, emigrata dall’Unità a Pubblico: “Noi eravamo convinti di avere fondi per andare avanti fino a primavera e poi avremo dovuto cercare altri finanziamenti. Invece il 7 dicembre è precipitato tutto: gli editori ci hanno detto che alla fine dell’anno avremo chiuso. È assurdo”.

Telese spiega: “Il punto di pareggio era a 9.600 copie. Poi siamo scesi, con alcuni risparmi, a 8.200. Ma i nostri lettori, seppur affezionati, si fermano a 4.00o. Non ce l’abbiamo fatta ad andare avanti con le nostre forze.

Ma i redattori lo attaccano con una lettera pubblicata su giornale e sito e imputano a lui e all’azienda di non aver fatto abbastanza per salvare il quotidiano, cominciando dal prezzo di copertina, “evidentemente troppo alto all’epoca della grande crisi”, passando per “la totale assenza di una campagna pubblicitaria che facesse conoscere il giornale ai lettori” e per “la totale mancanza di un “piano B” nel caso in cui le cose fossero andate male”.