Scrisse “Forza Vesuvio” su Facebook, Donatella Galli (Lega) condannata

di Redazione Blitz
Pubblicato il 16 Marzo 2017 - 11:26 OLTRE 6 MESI FA
Scrisse "Forza Vesuvio" su Facebook, Donatella Galli (Lega) condannata

Scrisse “Forza Vesuvio” su Facebook, Donatella Galli (Lega) condannata

MILANO – La consigliera leghista comunale di Como, Donatella Galli, è stata condannata a 20 giorni di reclusione – pena che probabilmente sarà sospesa – e a un risarcimento simbolico di 1 euro per un post condiviso su Facebook in cui si auspicava che i tre vulcani del Sud Italia potessero cancellare l’Italia meridionale.

A presentaredenuncia per quel post pubblicato sul social network era stato l’avvocato Angelo Pisani, presidente della ottava Municipalità di Napoli.

È lo stesso Pisani a dare notizia della condanna e dei fatti: “La condanna della leghista è una grande lezione di dignità e giustizia anche a chi fomenta le piazze e seminando odio e violenza. C’è chi manifesta contro il presunto razzismo assaltando piazze e strade di Napoli, e poi c’è anche chi, impugnando le armi pacifiche del diritto e della cultura, riesce a far condannare in tribunale la leghista che aveva scritto sui social “Forza Etna” e “Forza Vesuvio”, come faremo anche negli stadi a tutela dei valori dello sport”.

Pisani è un fiume in piena: “È una grande lezione di orgoglio, dignità e senso dello Stato, quella impartita dal Tribunale Penale di Monza. Il giudice Elena Sechi ha infatti condannato la ultras della lega Nord Donatella Galli, che nel 2015 avevamo denunciato, perché “propagandava idee fondate sulla superiorità razziale ed etnica degli italiani settentrionali rispetto ai meridionali e commetteva atti di discriminazione razziale ed etnica fondata sulla superiorità sopra indicata”. La donna è stata condannata a 20 giorni di reclusione e ad un euro di risarcimento, simbolicamente così richiesto, in favore delle parti civili costituite: me stesso, difeso dai colleghi avvocato Sergio Pisani e Bruno Locoratolo, e l’Ottava Municipalità Scampia, di cui all’epoca ero presidente”.