Il Fatto: “Tav non serve più. Casa popolare al Colosseo per Patroni Griffi”

Pubblicato il 13 Luglio 2012 - 01:38 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – “Sorpresa il Tav non serve più” titola trionfalistico il Fatto Quotidiano del 13 luglio che apre sui forti dubbi manifestati dal governo Hollande sull’utilità della linea Torino-Lione. Il motivo: “Costi eccessivi e calo del traffico merci”. “Ora il governo Monti e i tifosi Pdl-Pd dell’opera non sanno che fare. A ottobre il vertice decisivo Italia-Francia a Parigi”.

“Finalmente il gioco non vale la candela”, festeggia Marco Ponti e dalla colonna accanto Daniele Martini ironizza: “Cancellata la lavagna di B. & Vespa”. “Se anche un giornale come Le Figaro – scrive Martini – non sospettabile di simpatie per i movimenti ecologisti, si accorge che forse è il caso di rifletterci bene prima di proseguire a testa bassa con il Tav, vuol dire che sta cambiando davvero il clima intorno alle grandi opere”.

Il taglio centrale parla di prestiti e mutui: “Ecco chi sono gli amici delle banche” è il titolo. Giorio Meletti passa in rassegna “i grandi debitori ai quali si fa sempre credito”: da Caltagirone Bellavista a Ligresti, passando per Zalski, Zanino e la Fondazione Monte Paschi. “La parola chiave – scrive Meletti – è standstill. Esprime uno stato di immobilità, un blocco. Ed è molto usato dal mondo della finanza, che ama dissimulare le sue furbate. Guardate come è facile, traducendo in italiano, far emergere certe miserie morali”.

Dai privilegi della casta ai “privilegi tecnici”. Il Fatto denuncia in prima pagina la “Casa di Patroni Griffi con vista colosseo: 1100 euro di Imu”. “L’appartamento – si legge nel sottotitolo – di 109 metri quadri è accatastato come “popolare”.

Chiude la pagina l’ “Addio a Rebecca la bimba amata da Facebook”. La storia della ragazzina di 11 anni, malata di fibrosi che ha commosso l’Italia con “oltre 4 mila amici sulla rete”.