Cellulari, dal 2014 niente più costi roaming per le chiamate ricevute all’estero

di Redazione Blitz
Pubblicato il 11 Settembre 2013 - 19:52 OLTRE 6 MESI FA
Tlc, dal 2014 niente più costi roaming per le chiamate ricevute all'estero

Neelie Kroes (Foto Lapresse)

BRUXELLES – Niente più addebiti roaming sulle chiamate in arrivo quando viaggiate nell’Unione europea, regole più semplici per incentivare le imprese a investire e a espandersi oltre confine, tutela della neutralità della rete e abolizione della maggiorazione del prezzo per le telefonate internazionali in Europa. Questi i punti del nuovo piano di riforma del mercato delle telecomunicazioni adottato dalla Commissione europea e definito ”il più ambizioso degli ultimi 26 anni”. Rispetto alle bozze circolate nei mesi scorsi però, Bruxelles ha mostrato meno ambizione, concedendo margini più ampi per lo stop ai costi extra, che sarà progressivo a partire da luglio 2014.

L’idea è quella di inaugurare un mercato unico europeo per questi servizi e così “portare l’Europa fuori dalla crisi, creare posti di lavoro”, riassume il commissario Ue Neelie Kroes. Il pacchetto di riforme, che porta la sua firma, prevede anche nuovi diritti dei consumatori; coordinamento nell’assegnazione delle frequenze radio; maggiore armonizzazione e stabilizzazione delle tariffe che gli operatori storici fatturano ai terzi per l’accesso alla rete in rame; semplificazione delle regole ma senza modifiche delle norme di concorrenza. E’ inoltre previsto un passaporto ‘Ue’ per le società di tlc per operare nei 28 e nuove regole per l’assegnazione dello spettro.

E ancora: protezione legale per la neutralità della rete, con il divieto di bloccare o rallentare alcuni contenuti a favore di altri, salvaguardando però la possibilità per gli operatori di fornire ”servizi specializzati”. È il cosiddetto principio della neutralità di internet. Gli operatori avranno sempre la possibilità di fornire servizi specializzati (tv via internet, video a domanda, applicazioni per il settore medicale, sale operative virtuali, applicazioni ad alta intensità di dati di importanza critica per le imprese). Unico limite è che tali servizi non ostacolino la velocità di accesso ad altri clienti.

Ma non è detta l’ultima parola: il testo dovrà ora andare in Parlamento e in Consiglio europeo, prima di diventare legge in tutti i Paesi dell’Unione. E soprattutto in parlamento i politici sostenitori storici della neutralità della rete (come i socialisti) daranno probabilmente battaglia contro il testo della Commissione.