Vendite giornali aprile 2020, crollo degli sportivi ma 21 fanno meglio dell’anno scorso

di Alessandro Avico
Pubblicato il 13 Giugno 2020 - 06:25 OLTRE 6 MESI FA
Vendite giornali aprile 2020, crollo degli sportivi ma 21 fanno meglio dell'anno scorso

Vendite giornali aprile 2020, crollo degli sportivi ma 21 fanno meglio dell’anno scorso

ROMA –  Vendite giornali, aprile 2020. In edicola una lunga agonia. Con un lumicino di speranza. Il mercato è crollato, un meno 22 per cento è una tragedia. A determinare il calo, a parte i giornali del Sud, come da tempo, i tre sportivi.

Chi più chi meno, hanno perso, rispetto all’aprile del 2019, fra il 50 e il 70 per cento. Non è colpa loro né delle loro valide redazioni, ma del coronavirus. A causa del lockdown tutte le partite e tutti i match sportivi sono stati sospesi. E questo ha aggravato la già precaria situazione dei giornali, stritolati dalla tv.

Tiene loro compagnia l’Avvenire, quotidiano dei vescovi italiani. Il calo del 30% si spiega con la prolungata chiusura delle chiese.

Il lumino in fondo al tunnel, invece, lo fa vedere bene un bel numero di testate, in tutto 21, che per la prima volta da anni presentano il segno + nel confronto col mese omologo dell’anno precedente.

Trend delle vendite in miglioramento (per 21)

Il trend si era già manifestato in marzo. Ma qui è decisamente più allargato.

Vuol dire che la gente riconosce nei giornali un punto di riferimento nel caos informativo dei social network. Non esaltiamoci. È pur sempre una sparuta minoranza di un milione e mezzo di italiani su 60 milioni, 

E sono anche numerosi i quotidiani le cui vendite sono appena un pelo sotto il pareggio.

Molti sono i giornali locali. Effetto coronavirus? Condizione necessaria, direbbero i matematici, ma non sufficiente. Ci sono giornali del Nord che sono cresciuti, ma anche altri, sempre al Nord, dove più forte è stato l’impatto pandemico, che hanno perso anche tanto.

Quando ci sono le notizie, l’edicola ancora funziona. Sono soldi veri, prezzi pieni. Poi abbiamo anche la conferma che la sola notizia non basta. Se il direttore è bravo, le copie arrivano.

Un giorno qualcuno dovrà mettersi davanti allo specchio e ammettere che anche lui, come il commissario Rock di Carosello di 60 anni fa, ha commesso un errore. E forse qualcuno di più.

Bene, o meno male del solito, i nazionali. Registriamo con piacere il +7% del Sole 24 Ore. Un punto di riferimento nel caos normativo che l’algoritmo di internet non dissipa. 

E il +6% del Fatto quotidiano. Speriamo che non facciano una ricaduta di grillismo.

Repubblica (ultimo mese a gestione Verdelli) ha retto dignitosamente il confronto col Corriere della Sera. Rispettivamente -1% e +1%.

Il resto lo potete vedere con i vostri occhi nelle tabelle qui sotto.

Vendite giornali nazionali.

Quotidiani
nazionali
Aprile 2020 Aprile  2019 2020 su 2019
Corriere Sera 180.367 179.067 1,01
Repubblica 132.527 133.828 0,99
La Stampa 79.074 97.012 0,81
Il Giornale 38.136 42.723 0,89
Il Sole 24 Ore 42.808 39.763 1,07
Il Fatto  28.404 26.789 1,06
Italia Oggi 12.137 16.928 0,71
Libero 28.099 22.661 1,23
Avvenire 14.755 21.254 0,69
Il Manifesto 7.090 7.562 0,93
La Verità  24.343 21.903 1,11

Vendite giornali locali

Quotidiani
locali

Aprile 2020

Aprile   2019

2020 su 2019
Resto del Carlino 77.924 81.469 0,95
Il Messaggero 53.125 68.649 0,77
La Nazione 52.192 59.869 0,87
Il Gazzettino 35.418 39.453 0,89
Il Secolo XIX 28.201 33.947 0,83
Il Tirreno 28.355 30.462 0,93
L’Unione Sarda 29.909 31.624 0,94
Dolomiten 6.874 5.519 1,24
Messaggero Veneto 34.030 32.408 1,05
Il Giorno 26.140 33.205 0,78
Nuova Sardegna 23.345 26.154 0,89
Il Mattino 18.767 23.530 0,79
Arena di Verona 20.194 20.335 0,99
Eco di Bergamo 23.300 19.597 1,18
Gazzetta del Sud 10.253 15.753 0,65
Giornale Vicenza 18.824 18.247 1,03
Il Piccolo 16.589 17.103 0,96
Provincia (Co-Lc-So) 15.948 16.276 0,97
Il Giornale di Brescia 18.996 16.618 1,14
Gazzetta Mezzogiorno 9.319 15.590 0,59
Libertà 17.681 15.601 1,13
La Gazzetta di Parma 17.561 15.100 1,16
Il Mattino di Padova 14.309 14.068 1,01
Gazzetta di Mantova 13.928 14.384 0,96
Il Giornale di Sicilia 6.807 11.354 0,59
La Sicilia 6.734 12.786 0,52
Provincia Cremona 12.528 11.473 1,09
Il Centro 8.590 10.844 0,79
Il Tempo 7.544 12.269 0,61
La Provincia Pavese 10.037 9.670 1,03
Alto Adige-Trentino 7.663 7.874 0,97
L’Adige 8.999 10.527 0,85
La Nuova Venezia 7.243 6.663 1,08
Tribuna di Treviso 9.563 8.552 1,11
Nuovo Quot. Puglia 5.840 8.217 0,71
Corriere Adriatico 8.795 11.158 0,78
Corriere Umbria 4.199 8.898 0,47
Gazzetta di Reggio 7.058 7.257 0,97
Gazzetta di Modena 6.531 6.485 1,00
La Nuova Ferrara 5.575 5.323 1,04
Quotidiano del Sud —- —- —-
Corriere delle Alpi 4.691 4.085 1,14
Quotidiano di Sicilia 8.698 6.334 1,37

Vendite giornali sportivi.

Nell’ultima tabella mettiamo insieme i dati di vendita (sempre in edicola) dei quotidiani sportivi, separando i risultati dell’edizione del lunedì, che è sempre quella più venduta.

Quotidiani
sportivi
Aprile  2020 Aprile 2019 2020 su    2019
Gazzetta dello Sport Lunedì 39.535 139.363 0,28
Gazzetta dello Sport 42.661 130.092 0,32
Corriere dello Sport  26.603 62.105 0,42
Corriere dello Sport Lunedì 25.091 71.788 0,34
Tuttosport  21.276 42.706 0,49
Tuttosport Lunedì 20.351 43.490 0,46

Perché insistiamo sulle vendite in edicola…

…e le teniamo distinte dalle copie digitali?

Per una serie di ragioni che è opportuno riassumere.

1. I dati di diffusione come quelli di lettura hanno uno scopo ben preciso, quello di informare gli inserzionisti pubblicitari di quanta gente vede la loro pubblicità. Non sono finalizzate a molcire l’Io dei direttori, che del resto non ne hanno bisogno.

2. Le vendite di copie digitali possono valere o no in termini di conto economico, secondo quanto sono fatte pagare. Alcuni dicono che le fanno pagare come quelle in edicola ma se lo fanno è una cosa ingiusta, perché almeno i costi di carta, stampa e distribuzione, che fanno almeno metà del costo di una copia, li dovreste togliere.

Infatti il Corriere della Sera fa pagare, per un anno, un pelo meno di 200 euro, rispetto ai 450 euro della copia in edicola; lo stesso fa Repubblica.

3. Ai fini della pubblicità, solo le vendite delle copie su carta offrono la resa per cui gli inserzionisti pagano. Provate a vedere un annuncio sulla copia digitale, dove occupa un quarto dello spazio rispetto a quella di carta.

Il confronto che è stato fatto fra Ads e Audipress da una parte e Auditel dall’altra non sta in piedi. Auditel si riferisce a un prodotto omogeneo: lo spot, il programma. Le copie digitali offrono un prodotto radicalmente diverso ai fini della pubblicità. Fonte Ads