Max Biaggi, bollettino medico 11 giugno. Condizioni stabili, ma la prognosi è ancora riservata

di Redazione Blitz
Pubblicato il 11 Giugno 2017 - 11:46 OLTRE 6 MESI FA
Max Biaggi, bollettino medico 11 giugno. Condizioni stabili, ma la prognosi è ancora riservata

Max Biaggi, bollettino medico 11 giugno. Condizioni stabili, ma la prognosi è ancora riservata (foto Ansa)

ROMA – Nuovo bollettino medico di Max Biaggi: secondo l’ospedale San Camillo, dove il pilota è ricoverato, le condizioni sono stabili eppure i sanitari continuano a tenere riservata la prognosi.

“I parametri vitali sono al momento soddisfacenti, con un adeguato controllo della sintomatologia dolorosa – rende noto la direzione aziendale – Max Biaggi rimane in terapia intensiva perché il trauma subito è potenzialmente evolutivo e richiede un adeguato monitoraggio. La prognosi rimane pertanto riservata. Il paziente è molto collaborante e partecipa attivamente alla fisioterapia respiratoria”. Questa sera alle 19, l’ospedale diffonderà un nuovo bollettino medico.

Tanta paura, ma alla fine solo alcune costole rotte per Max Biaggi, sei volte campione del mondo, nelle categorie SuperBike e 250. All’ora del pranzo mentre si allenava sul circuito Sagittario di Latina ha avuto un incidente. La corsa in eliambulanza, l’arrivo in codice rosso al pronto soccorso dell’ospedale romano del San Camillo, gli accertamenti di rito, tra cui la Tac, hanno però stabilito che il campione se l’era cavata riportando “un trauma toracico importante”.

Solo a scopo precauzionale, come ha spiegato il direttore del pronto soccorso Emanuele Guglielmelli, nel pomeriggio è stato trasferito nel reparto di terapia intensiva. La prognosi – come prassi in casi come questi – è riservata per le prime 24 ore. Ma se tutto andrà bene e non ci saranno complicazioni guarirà in 30 giorni. Domenica prossima Biaggi avrebbe dovuto tornare a correre proprio a Latina nella “Supermoto”, classe “ontheroad”.

La sera prima il padre, dopo aver saputo dalla compagna di suo figlio, la cantante Bianca Atzei, che avrebbe partecipato alla gara il padre Pietro si era arrabbiato. Dopo l’incidente è stato fermo: “sarebbe ora di smettere di fare gare. Max non ha avuto paura, ma sono 25 anni che ho paura”.