David Bowie testamento: “Spargete le mie ceneri a Bali”

di redazione Blitz
Pubblicato il 30 Gennaio 2016 - 10:01 OLTRE 6 MESI FA
David Bowie testamento: "Spargete le mie ceneri a Bali"

David Bowie (Foto Lapresse)

NEW YORK – David Bowie avrebbe voluto, per il suo funerale, un rito buddista a Bali e che le sue ceneri fossero sparse sull’isola indonesiana. E’ quanto scoperto durante la lettura delle ultime volontà del Duca Bianco, morto il 10 gennaio, a 69 anni, nella sua casa di New York per un cancro al fegato. 

Il documento è stato letto il 29 gennaio in un tribunale di New York City e quantifica il patrimonio della rockstar in circa 100 milioni di dollari.

Bowie voleva che le sue proprietà e il denaro venissero divisi tra la moglie Iman, i suoi due figli Duncan e Alexandria Zahra Jones, una segretaria personale al suo servizio da molto tempo e una bambinaia. Il testamento nomina due esecutori ed è stato redatto nel 2004. Bowie lo firmò con il suo vero nome: David Robert Jones.

L’ artista chiese poi che le sue ceneri fossero sparse “secondo il rito buddista di Bali”, precisando che, se non avesse potuto essere cremato lì, avrebbe voluto che in ogni caso le ceneri vi fossero sparse. Secondo quanto appare nel certificato di morte, allegato ai documenti aperti in tribunale, David Bowie sarebbe stato cremato il 12 gennaio scorso nel New Jersey.

La famiglia di David Bowie aveva rotto il silenzio solo cinque giorni dopo la morte del Duca Bianco. Il 14 gennaio aveva pubblicato un post su Facebook in cui ringraziava per la solidarietà e scriveva di aver organizzato una cerimonia di commemorazione strettamente privata.

La famiglia e gli amici più stretti della star avevano anche preso le distanze dai tributi che sono stati organizzati e si organizzeranno nei prossimi mesi nel mondo.

“Teniamo a chiarire che, se da una parte sono benvenute tutte le iniziative, nessuna di esse è organizzata né appoggiata dalla famiglia. Così come ognuno di noi ha trovato qualcosa di unico nella musica di David, allo stesso modo ognuno è libero di commemorarlo nel modo che ritiene più opportuno”.