Eagles of Death Metal, stop concerti in Francia perché…

di Redazione Blitz
Pubblicato il 22 Maggio 2016 - 18:33 OLTRE 6 MESI FA

PARIGI – Gli Eagles of Death Metal non suoneranno in Francia ai festival Rock en Serine e Cabaret Vert festival. Gli organizzatori dei festival hanno cancellato le esibizioni della band hard rock che il 13 novembre si stava esibendo al Bataclan di Parigi quando i terroristi dell’Isis fecero irruzione uccidendo 90 persone. Il motivo sarebbero le dichiarazioni di Jesse Hugues, leader della band, rilasciate durante un’intervista al sito Taki’s Magazine sul possesso di armi e sugli islamici.

Federica Macagnone sul Messaggero scrive che le dichiarazioni di Hugues non sono piaciute agli organizzatori dei festival, che hanno deciso così di cancellare le due date già fissate:

“Pochi mesi fa Hugues aveva destato scalpore per le dichiarazioni a favore delle armi: «So che in molti non saranno d’accordo con me, ma quella notte le pistole potevano rendere le persone uguali. E mi fa schifo che le cose stiano così. Perché non ho mai visto morire una persona che aveva un’arma, e voglio che tutti possano averne una. Ho visto morire persone che forse avrebbero potuto vivere».

Adesso è tornato ad accusare gli uomini della sicurezza del Bataclan di essere stati d’accordo con i terroristi e di averli lasciati entrare prima dell’inizio del concerto. Nell’intervista, il frontman degli Eagles of Death Metal ha sostenuto che la mente dell’attentato, Salah Abdeslam, fosse già presente nel locale prima della strage e che un buttafuori avesse chiesto alla sua fidanzata messicana, per via della carnagione scura, quali fossero le sue origini con l’obiettivo di avvertirla nel caso si fosse rivelata di fede islamica. «Il punto principale è che, quando iniziarono a sparare, erano già dentro».

Infine l’attacco agli islamici: «Il giorno dopo, allo stadio, i musulmani hanno fischiato il minuto di silenzio e sulla stampa se ne è letto pochissimo; ho visto musulmani festeggiare in strada durante l’attacco, l’ho visto con i miei stessi occhi, in tempo reale. Come facevano a sapere quel che stava accadendo? Doveva esserci stato un coordinamento. Dopo l’attacco i poliziotti hanno chiuso, quante, 450 moschee? E hanno trovato materiale per il reclutamento in ognuna di loro»”.

(Foto Facebook)