Gigi D’Alessio: “Indebitato e vittima sciacallaggio, ma ho creato posti di lavoro”

di Spartaco Ferretti
Pubblicato il 3 Settembre 2016 - 15:01 OLTRE 6 MESI FA
Gigi D'Alessio: "Indebitato e vittima sciacallaggio, ma ho creato posti di lavoro"

Gigi D’Alessio: “Indebitato e vittima sciacallaggio, ma ho creato posti di lavoro”

ROMA –  Gigi D’Alessio prende carta e penna e scrive al Corriere della Sera. Lo fa per mettere i puntini sulle i, e precisare alcuni aspetti relativi alla sua situazione economica. E’ infatti notizia di qualche giorno fa, e il Corriere più di altri ha dato alla notizia ampio spazio, di grandi difficoltà economiche che sta attraversando il cantante. In molti, leggendo, si sono fatti la stessa domanda: ma come ha fatto? Come è possibile che un uomo che guadagna così tanto si trovi poi sommerso dai debiti? Anche a questo D’Alessio prova a rispondere nella lettera rivolta al direttore del Corriere della Sera:

Caro direttore,pur sapendo che questa mia lettera non guadagnerà la prima pagina del Corriere della Sera, non ottenendo quindi la stessa visibilità dell’articolo da voi pubblicato in data 1 settembre 2016, nel quale si evidenzia una mia enorme difficoltà economica, senza entrare nei dettagli, per non tediare chi mi legge, sento il desiderio di chiarire alcuni punti. L’ingiusto sciacallaggio mediatico che sto subendo è dovuto al fatto di essere stato accompagnato in investimenti sbagliati (il cui danno ribadisco essere di gran lunga inferiore a quanto riportato, e sottolineo di essermi assunto l’onere di voler assolvere a tali responsabilità) e a mutui contratti con istituto di credito.

Vorrei ricordare che i mutui vengono erogati solo se c’è l’acquisto di un bene, con lo stesso a garanzia del dovuto. Ma non per questo chiunque lo faccia viene crocefisso come accaduto a me. Faccio anche presente, a chi ha indagato nella mia vita privata, che alcuni di questi sono stati accesi, benché mi dispiaccia ricordarlo, anche per finalità benefiche. Ho constatato che l’opinione pubblica è nettamente divisa in due. A quelli che mi attaccano deridendomi, vorrei ricordare che il lavoro è creato dall’impresa, e io – pur esponendomi ai rischi che ciò comporta – ho comunque creato lavoro per tante persone nell’indotto delle mie attività.

Quelli invece che mi dimostrano la loro solidarietà, vorrei tranquillizzarli, e dire loro semplicemente grazie. In ultimo ma non per ultimo, desidero rivolgermi alla direzione del Partito democratico di Torino, nella persona del loro vice presidente provinciale Raffaele Bianco, che invocando la trasparenza, mi ha revocato l’invito (non retribuito) previsto per la Festa dell’Unità del 3 settembre 2016, solo per quanto mi sta accadendo… porgendogli i miei più cordiali saluti.
Gigi d’Alessio