Mara Maionchi: “Gianna Nannini? Una pippa. L’avrei ammazzata”

di redazione Blitz
Pubblicato il 13 Ottobre 2017 - 09:32 OLTRE 6 MESI FA
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Mara Maionchi: “Gianna Nannini? Una pippa. L’avrei ammazzata” (Foto Ansa)

MILANO – Mara Maionchi parla di Gianna Nannini. E dice quello che non ci si aspetta. “Una pippa. L’avrei ammazzata”.

La produttrice musicale e talent scout, anima di X Factor, si racconta in una lunga intervista al sito spns.it. Parla di sé, del suo matrimonio e della sua carriera, con il salto da addetta stampa a produttrice musicale. Al 1975 risale l’incontro con la Nannini, diversi anni dopo quello con un altro talento che Maionchi ha scoperto e ha saputo far fruttare: Tiziano Ferro. 

“Devo dire che sempre la determinazione mi è stata utile con Gianna e Tiziano, sia come valore proprio che come valore da passare, racconta Maionchi a Marina Pierri. A diciotto anni veniva a far sentire le canzoni a me e Alberto, si sentiva dire continuamente di no, fa schifo, non va bene due volte a settimana, facendo avanti e indietro da Latina. Tiziano mi ha odiato per un periodo, quando si è presentato a Sanremo e non è passato, ma non era pronto. È arrivato decimo. Ha avuto un piccolo premio che lo ha ripagato di alcune spese che sicuramente avevano fatto i suoi genitori, ma la verità è che gli è andata bene a non essere scelto. Quella timbrica speciale che aveva avuto sempre era una cosa, ma la qualità delle canzoni l’ha guadagnata. Se gli fosse andata bene immediatamente il tempo non gli avrebbe concesso di scrivere pezzi così particolari”.

Ma è sulla Nannini il giudizio più inaspettato:

“E Gianna… Mamma mia, ‘na pippa che l’avrei ammazzata. Però la volontà la devono avere tutti. Ed è per questo che i ragazzi di X Factor di oggi possono essere meno fortunati, perché hanno subito successo e gli manca quel pezzetto di marciapiede di mestiere, come si diceva una volta, che ti consente di imparare a sfruttare meglio le occasioni”.

Mara Maionchi difende i talent: 

“Oggi tutti dicono i talent di qua, i talent di là… Ma accanto a Sanremo e alle radio, i talent servono. Possono servire specie se uno non ha trovato immediatamente una strada. È un’occasione per mettersi in gioco non tanto con il pubblico ma con il lavoro che vorrebbero fare. Un grande vantaggio. Mica è semplice entrare in contatto con dei grandi professionisti. Se poi uno ha le capacità può succedere di tutto, ma l’impegno viene prima. Il senso di show come X Factor si vede nel percorso di persone che hanno davvero e già scelto la musica come professione. L’importante è sapere che si tratta un lavoro. Ci si diverte per poco tempo quando si ha il risultato, poi arrivano i problemi: quando bisogna mantenerlo”.

Alla fine, la musica è molto più importante di quel che si pensa, ricorda Maionchi, è la

“colonna sonora della nostra vita. La storia è entrata nelle canzoni, il linguaggio si modifica in base alle modifiche sociali: ‘Vola Colomba’ nasce dal fatto che gli americani erano a Trieste”. E la Nannini “con America impose che la donna era libera di fare la stessa vita degli uomini. Le canzoni sono più importanti di quanto la gente pensi”.