Michael Jackson era così ossessionato dall’insonnia che prendeva segretamente un potente e pericoloso sedativo

Pubblicato il 1 Luglio 2009 - 13:29 OLTRE 6 MESI FA

Michael Jackson negli ultimi mesi di vita era così sconvolto da una persistente insonnia che implorava continuamente che gli fosse somministrato il Diprivan, un potente sedativo che può avere gravi controindicazioni, ha quanto ha dichiarato a The Huffinton Post l’infermiera nutrizionista Cherilyn Lee.

Lee, che si occupava di curare l’alimentazione del cantante, ha detto che più di una volta ha dovuto rifiutare le richieste di Jackson per il Diprivan, che viene somministrato per via endovenosa.

Ma l’infermiera ha raccontato che quattro giorni prima della sua morte Jacko le fece una delirante telefonata che la convinse che in qualche modo si era procurato segretamente il Diprivan o un altro tipo di potente sonnifero.

Poi Lee fu chiamata da uno degli assistenti del cantante che con voce disperata le disse «Michael ha bisogno di vederla subito». Durante la telefonata l’infermiera potè udire Jackson in sottofondo che urlava: «Una parte del mio corpo è calda e l’altra è fredda. Ho molto freddo». Lee disse all’assistente di non poter dire cosa avesse il cantante, ma consigliò di portarlo subito in ospedale.

”A quel punto”, ha raccontato Lee, ”ho capito che qualcuno aveva dato a Jacko qualcosa che aveva avuto effetti sul sistema nervoso centrale” e insistette perchè fosse subito ricoverato in ospedale. Ma Jackson non ci andò e il 25 giugno è morto, a quanto dice la famiglia, di arresto cardiaco.

Sono già state effettuate due autopsie ma un referto ufficiale sulla causa del decesso non sarà disponibile prima di alcune settimane.

Le autorità che indagano sulla morte di Jacko hanno disposto nuovi controlli e perquisizioni. La polizia, infatti, si è recata nella casa dove è morto il cantante e ha portato via diversi sacchi di medicine, ricette mediche e materiale sanitario da analizzare come prove nell’inchiesta.

Fra le ricette ve ne ne sarebbe almeno una che non porta il nome di Jackson. Il sospetto è che la star si servisse di nomi falsi per farsi prescrivere una quantità di farmaci maggiore del consentito.