Morgan e la lite con Elio: “Eravamo amici, ma ora…”

di Redazione Blitz
Pubblicato il 15 Febbraio 2016 - 10:47 OLTRE 6 MESI FA
Morgan (foto Ansa)

Morgan (foto Ansa)

SANREMO – Vero che è imbufalito con Elio? “Le Storie Tese – risponde Morgan – sono nostri amici. Ma ci hanno fatto uno sgarbo: l’ altra notte, in un locale, hanno fatto una session con Adrian Belew dei King Crimson. Ci avrebbe fatto piacere suonare con lui. Ma non ci hanno fumato”.

Come restituire questo sgarbo?
«Non lo faremo. L’ invidia e la competitività non possono far parte dell’ arte».

Tornando alla sua voce, quando avete eseguito la cover di Modugno La lontananza avete fatto miglior figura…
«Ma io ho una voce della madonna, basta con questa storia. Conta il timbro per emozionare non l’ estensione!».

Lei ama ripescare nelle stanze della memoria della nostra musica: ieri ha duettato per scherzo sulle scale con Orietta Berti, giovedì vi siete rivolti a Modugno… «Musica è storia e cultura. I ragazzi devono sapere tutto, non soltanto quello che esce dalle radio».

Sanremo è il talent dei talent?
«Sì. Il migliore di tutti perché non impone schemi, non ti imprigiona in una gabbia».

Rinnega il suo passato: negli altri talent non è così?
«Io ne ho fatti parecchi e, quindi, parlo a ragion veduta. Qui c’ è una una libertà artistica unica».

Morgan, lei gode nel fare il portabandiera dell’ imperfezione, vero?
«Adoro questo ruolo. Siamo tornati a Sanremo, a quindici anni di distanza dall’ ultimo posto di L’ assenzio (The power of nothing), per essere imperfetti. E per accendere la luce sul nuovo album Tuono – tono, tempo e suono in uscita a marzo».

Semplicemente è un brano che ha fatto discutere per come lei l’ ha interpretato…
«È dall’ inizio che mi rompono le palle con questa storia. Tom Waits aveva forse estensione? E Frank Sinatra? Aveva solo un’ ottava ed era chiamato The Voice».

La prima sera molti hanno pensato: perché Morgan ha lasciato la voce in camerino?
«I Bluvertigo sono una band, ovvero un’ occasione per far vedere, anche in modo distorto, cosa vuol dire fare musica. Non siamo dei perfezionisti, soltanto gente che fare musica».

Rivendicate un ruolo per questo brano: è più rivoluzionario rispetto a quello di Elio, suo rivale storico?
«La loro Vincere l’ odio destruttura la forma canzone, la spezzetta in sette ritornelli. È complicata. La nostra è nata con un procedimento inverso: ricerca la semplicità e la normalità».