Morgan fischiato, concerto al Vittoriale iniziato con quasi 2 ore di ritardo

di Redazione Blitz
Pubblicato il 7 Luglio 2015 - 16:50 OLTRE 6 MESI FA
Morgan fischiato, concerto al Vittoriale iniziato con quasi 2 ore di ritardo

morgan

BRESCIA – Fischi per Morgan. Domenica 5 luglio l’ex dei Bluvertigo si è infatti esibito al Vittoriale degli Italiani, Gardone Riviera (Brescia). Il festival Tener-a-mente l’ha invitato a portare sul palco il suo libro appena pubblicato da Einaudi: pianoforte, chitarra, basso acustico, computer, 3 il cantante che legge la sua autobiografia. Lo spettacolo doveva iniziare alle 21.15. E’ invece iniziato con un’ora e 40 minuti di ritardo.

Nino Dolfo per Il Corriere della Sera scrive:

Nei teatri viennesi gli spettacoli iniziano in perfetto orario e chi arriva in ritardo non entra. Noi non siamo asburgici, purtroppo o per fortuna, direbbe Gaber, infatti abbiamo applicato il quarto d’ora accademico a mo’ di cuscinetto di tolleranza. Il portone sbattuto in faccia avrebbe meritato di trovarselo Morgan, che benché protagonista lui sul palcoscenico del Vittoriale – e dunque con il dovere di essere già in loco – si è presentato con un’ora e quaranta minuti circa di ritardo. Scorrettezza? Scarso rispetto del pubblico? A voi la non ardua sentenza. Anche il grande Thelonious Monk si faceva attendere. Nel senso che prima di avvicinarsi alla tastiera stava meditabondo aggrappato al sipario fino a che calava il silenzio giusto. Morgan è arrivato ansimante e ha cercato di metterci la toppa con la laudatio del Vate e con l’ironia fuori luogo (lo sapevate che gli spettatori si chiamano così perché a-spettano?). «Vergognati», ha gridato uno del pubblico. «Ma io con la vergogna ci convivo ogni giorno» la risposta. Avanti tutta.

Uno zibaldone composto di frammenti autobiografici, di discorsi alla nazione, di bignami filosofici, mescolando la sincerità sofferente con la vocazione demagogica dei peggiori cacaspilli grilloparlanti della tv. Naturalmente Morgan ha anche cantato e suonato, la cosa che sa fare meglio e fa sempre meno. La musica è dionisiaca, il teatro esige che anche il delirio sia organizzato: meglio che Morgan lo impari in fretta. Il pubblico è disposto spesso a perdonare e ha sempre ragione. Non sono dello stesso avviso quelli del Vittoriale che si sono trovati uno spettacolo diverso da quello che avevano visto e scelto (si sa, i geni si reinventano ogni volta). Da Tener-a-mente. Un bel titolo che, come certe parole, ha un doppio taglio. Potrebbe anche dire: mai più.