Hitler e Mussolini resuscitati in Rai: vivi nel 1948/1964 e 1979

di Alessandro Camilli
Pubblicato il 18 Dicembre 2013 - 16:18 OLTRE 6 MESI FA

ereditàROMA – Ci hanno raccontato che Elvis era morto, ma molti di noi sapevano che era tutta una messa in scena del re del rock. Quello che però non sapevamo era che ben altri avevano finto la propria dipartita: Adolf Hitler e Benito Mussolini. Entrambi vivi e in piena forma, tanto da essere il primo eletto cancelliere in Germania e, il secondo, in grado di ricevere da primo ministro Ezra Pound nel 1964. E’ la verità raccontata nella trasmissione di Carlo Conti L’Eredità. O almeno dai suoi ignorantissimi concorrenti. Se c’era qualche dubbio sulla necessità di rivedere il sistema formativo italiano, Ilaria, Matteo e Tiziana ne hanno fornito la conferma. (Clicca qui per guardare il video).

Forse non tutti, ma certamente più di quanto conoscono la storia, conoscono il format della trasmissione di Rai1: il classico gioco a premi dove dei concorrenti tentano di aggiudicarsi un più o meno ricco montepremi finale rispondendo, tra l’altro, a delle domande che potremmo definire di cultura generale. Tra queste, qualche giorno fa, una di quelle difficili difficili: “in che anno Hitler divenne cancelliere?”. Quattro, come sempre, le risposte possibili tra cui i concorrenti sono chiamati a scegliere: 1933, 1964, 1948, 1979. Una, ovviamente, era ed è quella giusta.

Alla domanda Ilaria, la prima interpellata, risponde veloce. “1948”. Ovviamente no, sarà stata l’emozione della tv a tradire la giovane e belloccia concorrente. Anche se ad onor del vero a sentire che ha sbagliato scuote la testa sorpresa, come a lasciar intendere “eppure la sapevo, ne ero certa…”. Sì, certa che il Furher fosse stato eletto da morto. Tocca a Matteo, una risposta è stata bruciata e ora lui, rasato e fisicaccio da palestrato, ha un possibilità su tre di centrare la risposta, anche non conoscendola. “1964!” risponde sicuro. Sbagliato, sbagliato ancora una volta. E anche Matteo scuote la testa, “ma non può essere…” sembra pensare.

L’omicidio della storia non è però finito, è solo drammaticamente all’inizio. Tocca a Tiziana. Sono rimaste due risposte, anche se la butta a caso ha il 50% di possibilità di dare la risposta esatta. Ma non ce la fa. “1979!”. Qualche professore di storia viene colto da malore, Conti appare incerto. Risposta sbagliata e Tiziana scoppia in una fragorosa risata. Tra le tante domande della trasmissione manca quella che molti avrebbero voluto fare: “Perché ride?”.

L’ultimo concorrente, pur volendo, non può sbagliare. E’ rimasta una sola risposta, 1933, ed è quella corretta. Tutti coloro che per caso o ventura hanno avuto a che fare con almeno un Bignami di storia pensano che il peggio sia passato. Ma al peggio non c’è mai fine. E allora, torna alla mente una battuta messa in bocca a Vittorio Gassman dal maestro Mario Monicelli: “Scusi se la mia ignoranza non è pari alla sua…”, ottimo sottotitolo per il programma di casa Rai. La citazione è venuta in mente a Gianantonio Stella sul Corriere della Sera e vale, eccome se vale, una citazione a nostra volta.

Arriva un’altra domanda, la storia questa sera tira: “In che anno Benito Mussolini riceve il poeta Ezra Pound a palazzo Venezia?”. Le possibilità di risposta sono le stesse che per Hitler: 1933, 1948, 1964, 1979. A questo punto anche ammettendo la totale ignoranza della materia storia, resterebbe qualche speranza derivante dall’esperienza familiare, tutti abbiamo o abbiamo avuto un nonno che ci ha parlato e raccontato del fascismo. E anche qualora non lo avessimo avuto, con un pizzico di logica, sapendo che Hitler e il Duce erano “amici”, possiamo supporre che siano vissuti negli stessi anni.

L’indicativo “possiamo” è però fuori luogo, più adatto sarebbe potremmo. Tocca di nuovo ad Ilaria, età stimata 25 anni: “1964!”. “Questo – dicevano ad Alberto Sordi in un’altra battuta rimasta storica del cinema italiano – me lo cacci via subito”. Ma Ilaria non la cacciano, né la trasmissione né nessun altro. Ilaria non è sola, molti come lei non hanno idea del mondo in cui vivono. E ne vanno fieri. Carlo Conti suggerisce ridendo, cosa avrà anche lui da ridere non si capisce, “un ripassino di storia”. E la concorrente si giustifica: “E’ una di quelle domande…”. Già la domanda è…meglio fornire la risposta. La risposta sbagliata è che Ilaria, Matteo e Tiziana son casi limite, eccezioni. Risposta sbagliata, proprio sbagliata. Ilaria e i suoi “fratelli” e anche “cugini” e “amici e conoscenti”, insomma la gran parte della gente cosiddetta “gente” ha dismesso da qualche tempo la fatica de nesso logico, del raccordo tra due nozioni. Sapere, sia pur vagamente, chi è stato Hitler e collocare nello spazio-tempo quella vaga nozione è fatica respinta dai più. Dai più, proprio i più. Non solo giovani, ormai di ogni età.

La seconda guerra mondiale quando? Quella foto con Mussolini appeso a testa in giù a Milano insieme a Claretta Petacci, datata 1945, ti è mai passata sotto gli occhi? Il commento ai posteri? Neanche La Gialappa’s  potrebbe. Quei tre ignorantissimi concorrenti siamo noi. Siamo tutti noi, tutti. Perché una volta quei tre si sarebbero vergognati e nascosti per la vergogna, ora sono su YouTube fieri di esserci. Tutti noi perché nessuno avrà negato loro una licenza media, probabilmente un diploma e, magari, una laurea.