Cartellino statali: chi non firma per altri è un “Infame”

di Alessandro Camilli
Pubblicato il 10 Maggio 2016 - 11:44 OLTRE 6 MESI FA
Cartellino statali: chi non firma per altri è un "Infame"

Cartellino statali: chi non firma per altri è un “Infame”

ROMA – Cartellino lavoro dipendenti pubblici, statali, comunali…La morale del cartellino la racconta uno tra i tanti, uno tra i mille, diecimila, centomila che lo firmano/timbrano per gli altri e che dagli altri se lo fanno timbrare/firmare. E la morale è che chi “si chiama fuori”, chi non timbra falso e solidale col collega che non c’è o arriva tardi è…un infame.

Racconta Giovanni Signoriello al Corriere della Sera: “E’ un sistema, una consuetudine, se ti chiami fuori poi ti guardano male, magri il giorno dopo ti fanno il dispettuccio, ti tolgono il saluto…”. Dunque, testimonianza da Foggia ultimo luogo in cui telecamera e inchiesta hanno inquadrato dipendenti pubblici che rubano soldi sotto forma di tempo sia allo Stato che li paga sia ai cittadini utenti di pubblici servizi, chi non collabora al trucco/truffa del cartellino viene colpito dalla riprovazione, dalla condanna “morale” dei colleghi.

Morale, sì morale. Perché la morale imperante e dominante è quella della complicità/omertà. Il reato è piccolo quando imbrogli col cartellino, ma le modalità del reato sono quelle della criminalità organizzata. Ci vuole infatti consenso sociale e controllo del territorio. E una cultura di riferimento, eccola: “non è proprio assenteismo, poi arrivano a lavorare, prima magari la spesa che il mercato è qui vicino al Comune…comunque se ti chiedono il favore di timbrare al posto loro, come fai a dire no? E a buon rendere…”.

La morale del cartellino che chi non firma per gli altri è un infame non è tale solo a Foggia. In ogni ufficio pubblico dove si timbra cartellino per chi al lavoro non c’è oppure si timbra cartellino e dal lavoro si sparisce (purtroppo le indagini e le cronache dicono ovunque si piazza una telecamera a controllare…) la morale è la stessa. I colleghi si aiutano, l’uno con l’altro, che diamine…Un favore, come si fa a negarlo..? Poi ti guardano male…E a lavorare un paio d’ore in meno dell’orario o anche solo un’ora in meno, mezz’ora per la spesa addirittura, che cambia, che male c’è?

Male zero o giù di lì dice la morale del cartellino e comunque l’importante, la cosa che conta, il “valore” è coprirsi l’uno con l’altro. Se questa è la morale e questa è, non basteranno migliaia di telecamere e centinaia di processi. Se l’infame è l’onesto…